La Sardegna ribadisce il proprio “comune e condiviso rifiuto” ad ospitare il deposito nazionale per la scorie nucleari. Lo fa in Consiglio regionale, in occasione della seduta solenne per Sa Die de sa Sardigna, con le dichiarazioni del governatore Francesco Pigliaru e con un ordine del giorno unitario presentato dopo un breve dibattito su cinque mozioni presentate da centrodestra e centrosinistra.
“Vogliamo disporre del nostro territorio e non ci sono compensazioni che possano convincerci a cambiare idea – ha detto il presidente – Abitiamo in una terra sulla cui ricchezza facciamo il primo e l’ultimo passo. Non è solo una questione economica, l’alta qualità dell’ambiente non è barattabile”.
L’ordine del giorno, approvato all’unanimità con solo due astensioni, impegna il presidente della Regione ad avviare un confronto con il Governo perchè sia rispettata la volontà espressa dal popolo sardo nel referendum del 2011 di non volere depositi per lo stoccaggio di scorie nucleari; a promuovere un’azione congiunta con i parlamentari isolani e a difendere le specificità dell’Isola.
Al termine della votazione, il capogruppo di Centro democratico, Roberto Desini, è stato espulso dall’Aula per proteste legate al mancato inserimento nell’ordine dei lavori di una legge per le borse di studio nelle professioni mediche. Via libera invece, con l’astensione di tutta la minoranza, alle tre nomine nella consulta regionale per l’emigrazione: Carlo Manca, Francesco Angelo Siddi e Elio Turis.