Nomine in Regione, M5s: ‘Poltronificio’. Gli alleati di Solinas difendono la Giunta

“Un disegno di legge moltiplica poltrone”. I consiglieri del Movimento 5 stelle definiscono così il provvedimento della Giunta, ora cliccabile sul sito, che di fatto ripristina i consigli di amministrazione in luogo degli amministratori unici in undici enti della Regione. Obiettivo dichiarato del presidente Solinas è “distinguere le funzioni di direzione politica, con poteri di indirizzo e di controllo, dalle funzioni di carattere gestionale proprie degli organi di direzione amministrativa”. Ma per il gruppo di opposizione di cui fanno parte Desirè Manca, Roberto Li Gioi, Michele Ciusa e Alessandro Solinas, si punta solo a istituire “quaranta comode poltrone nuove di zecca”. Su undici di queste, attaccano i cinquestelle, “si accomoderanno altrettanti presidenti che riceveranno un compenso pari a quello di un direttore generale della Regione, mentre i consiglieri percepiranno un’indennità pari al 50 per cento dei presidenti”. Il disegno di legge della Giunta si propone anche di definire “una disciplina uniforme in materia di requisiti, ineleggibilità, incompatibilità, decadenza e compensi degli amministratori degli enti”. Secondo i pentastellati tutto questo determinerà soltanto “un enorme esborso di soldi pubblici e una nuova pioggia di stipendi d’oro per pochi prescelti”. Non solo: “Tra i requisiti degli amministratori è individuata una generica ‘comprovata professionalità’, che avevamo già precedentemente contestato, e che andrà a premiare soltanto i pochi fortunati selezionati”. Gli undici enti in questione sono Forestas, Arpas, Area, Arst, Agris, Argea, Laore, Aspal, Enas, Isre, Sardegna It. “È inconcepibile e vergognoso – denunciano gli esponenti del M5s – che in un momento delicato come questo sul fronte dei trasporti e della sanità la Giunta pensi a fabbricare altre poltrone anziché cercare soluzioni”.

La maggioranza difende il disegno di legge della Giunta che ripristina i consigli di amministrazione negli enti in luogo di amministratori unici. Il consigliere di Sardegna 20Venti Stefano Tunis replica che “purtroppo i colleghi pentastellati scontano l’estraneità a qualunque tipo di responsabilità, non solo nella politica, poiché molti di loro devono le loro fortune, in alcuni casi i primissimi stipendi, al dileggio delle istituzioni è comprensibile si affidino ancora a questo metodo”. Secondo Tunis, “quelle che i colleghi del M5s chiamano poltrone sono invero alte responsabilità e duro impegno in gestioni molto complesse. È naturale che chi ha poca confidenza con il lavoro e la responsabilità commetta questi errori”. Ma, conclude, “almeno dovrebbero ricordare che anche loro hanno chiesto il voto agli elettori per aumentare lo spazio della politica e toglierlo alla burocrazia, ecco queste decisioni vanno esattamente in questa direzione, liberarsi un po’ di quella burocrazia che ultimamente mi pare stiano invocando contro il volere dei cittadini”.

Secondo il capogruppo della Lega, Dario Giagoni “i consiglieri grillini si divertono a raccontare inesattezze nel disperato tentativo di raccattare almeno una parte dei consensi ormai persi”. Anche perché “la maggioranza che governa la Regione Sardegna non ha alcuna intenzione di moltiplicare nulla per fini che non siano il miglioramento della condizione del popolo sardo“. Il capogruppo di Forza Italia, Angelo Cocciu, sostiene che “il M5s mistifica la realtà: non ci sogneremmo mai di imitare gli ineguagliabili campioni della poltrona, che pur di restare al governo nazionale sono disposti ad allearsi perfino con i loro acerrimi nemici”. E infine: “Guardino piuttosto in casa loro, visto che il loro ministro Di Maio ha assunto 8 fedelissimi a centinaia di migliaia euro l’anno con risultati che sono dinanzi agli occhi di tutti”.

 

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