Il Natale col Covid-19 si fa nella propria regione: a Palazzo Chigi vince la linea dura che vieta gli spostamenti nelle seconde case. Troppo alto il rischio di una nuova impennata dei contagi, proprio adesso che l’andamento del virus è rallentato. Equivarrebbe a vanificare gli sforzi fatti sinora. Questa la linea passata per la definizione del nuovo Dpcm, in vigore dal 21 dicembre al 6 gennaio.
TUTTI A CASA. Dunque il coprifuoco dopo le 22 resta. Anche durante le vacanze di Natale, non è consentito dirare tardi fuori dalla propria abitazione. Sino alle 5 del mattino si possono lasciare domicilio e residenza solo per comprovate ragioni di urgenza o motivi di lavoro. Il limite varrà anche per il 24, il 25 e il 26, nonché il 31 gennaio. Mentre il primo giorno dall’anno il coprifuoco durerà sino alle 7. Niente deroghe nemmeno per le messe della vigilia di Natale: dovranno essere anticipate per permettere ai fedeli di ritornare a casa allo scoccare del coprifuoco.
DIVIETO DI MOBILITA’ TRA REGIONI. Dal 21 dicembre non ci si potrà più spostare neppure tra regioni gialle. Saranno permesse deroghe per ritornare ai luoghi di residenza e/o di domicilio o nel caso in cui ci siano parenti anziani soli da raggiungere. Anche in questo caso valgono le esigenze lavorative e di salute che ugualmente andranno autocertificate, con tutto ciò che ne consegue in casa di dichiarazioni mendaci.
ZONE GIALLE. Le uniche concessioni fatte dal Governo sulle vacanze in montagna riguardano la mobilità a partire da domani, 4 dicembre, e sino al giorno 20. Dalle aree classificate gialle, appunto, si può uscire liberamente per l’Immacolata, e sarà la boccata d’ossigeno che viene concesse all’industria delle turismo invernale.
QUARANTENA PER CHI TORNA DALL’ESTERO. A Palazzo Chigi ha vinto la linea dura anche sulle partenze all’estero. Andare a fare una vacanza fuori dall’Italia durante le feste natalizie non è vietato. Ma chi parte tra il 21 dicembre e il 6 gennaio, dovrà tornare in Italia col tampone fatto e comunque sarà obbligatoria la quarantena. In questi giorni tanti sono infatti gli italiani che andranno a sciare in Svizzeria, Slovenia e Austria, anche se il Governo di Vienna ha annunciato di aprire le piste solo per i residenti. Nel nostro Paese, è previsto dal Dpcm, gli impianti sciistici possono riaprire solo dal 7 gennaio. Restano quindi chiusi dal 21 al 6.
RISTORANTI E NEGOZI. Il pranzo del 25 e del 26 dicembre lo si potrà fare anche fuori casa. Idem quello di Capodanno e anche per l’Epifania. La sera, invece, tutto chiuso: resta la regola delle 18, tranne il servizio di asporto, valido anche per bar e gelaterie. Quanto al settore del commercio, i negozi potranno restare aperti sino alle 21, e questo per permettere di spalmare la clientela nel maggior numero di ore e vietare assembramenti. Sino al 20 dicembre i centri commerciali potranno aprire anche nel fine settimana.
ITALIA A TRE COLORI. Palazzo Chigi ha deciso di confermare la divisione del Paese ibn tre fasce di rischio. E quindi in altrettante misure di contenimento del contagio. La formula dei colori ha prodotto i suoi effetti e non ha scopntentato i cittadini delle zone dove la curva dei contagi è più bassa e quindi nonavrebbe avuto senso l’applicazione di misure uguali a quelle di regioni in cui il virus ‘corre’ maggiormente. L’obiettivo del Governo è portyare tutta l’Italia in fascia gialla a metà dicembre. Di qui appunto la necessità di mantenere il livello conquistato anche se di mezzo ci sono le vacanze di Natale.
VEGLIONI DI FINE ANNO. Per chi intende trascorrere in albergo l’ultimo giorno del 2020 (bisognerà arriva in hotel entro le 18), è consentito il consumo della cena preparata dalla struttura ricettiva, ma andrà consumata in camera. Questa è un’altra delle regole messe nero su bianco nel nuovo Dpcm per contenere i contagi nei giorni di festa.