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Montecitorio ha detto sì: i consiglieri regionali scendono da 80 a 60

22 gennaio 2013 Politica
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Il Parlamento ce l’ha fatta. Nella sua ultima seduta la Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge costituzionale che porta da 80 a 60 il numero dei consiglieri Regionali della Sardegna.

Su 406 presenti, i votanti sono stati 404 votanti, gli astenuti due e i contrari 4. Le cose sono andate sostanzialmente allo stesso modo nel voto per la riduzione del numero dei consiglieri di altre regioni a Statuto speciale, la Sicilia e il Friuli.

“Un risultato importante – ha dichiarato il deputato del Pd Guido Melis – che riduce in modo significativo il numero dei consiglieri regionali, anche se non nella proporzione ipotizzata in una prima fase (la riduzione a 50, ndr), che prevede una pari rappresentanza per donne e uomini e consente di introdurre criteri di rappresentatività territoriale”.

C’era molta preoccupazione per la possibilità che a Montecitorio non si presentasse un numero sufficiente di deputati. Trattandosi di una legge costituzionale (riforma infatti lo statuto speciale) era necessaria la presenza di almeno due terzi dei deputati. Preoccupazioni che si fondavano su alcune considerazioni legate alla possibilità che molti dei parlamentari non riconfermati se ne stessero a casa. Oltre che dall’interesse di alcuni a mantenere alto il numero dei consiglieri per ‘sistemare’, appunto, alcuni dei parlamentari non riconfermati.
E, in effetti, mancavano circa 200 deputati, concentrati soprattutto nelle file del centrodestra. Compatto nelle presenze il centrosinistra, anche per via del lavoro svolto negli ultimi giorni dal gruppo parlamentare democratico che ha tempestato i deputati di sms ‘pro memoria’. Presenti in modo massiccio, comunque, i parlamentari sardi di tutti i partiti. Una confortante prova di responsabilità in una fase politica molto delicata e complessa.

“Il voto alla Camera – ha dichiarato la presidente dell’assemblea sarda Claudia Lombardo – è una vittoria che va ascritta soprattutto al Consiglio Regionale che aveva approvato un proprio provvedimento, nell’ottobre del 2011, prima che il governo nazionale intervenisse per definire il taglio del numero di consiglieri per tutte le regioni. Sono stati fugati in tal modo i dubbi che la fine anticipata della legislatura nazionale mettesse a rischio il varo della riforma dello Statuto, vanificando il taglio dei consiglieri che risponde all’obiettivo di abbattimento dei costi della politica perseguito dal Consiglio Regionale nel corso della presente legislatura”.
In conclusione la Presidente Lombardo ha voluto ricordare quanto già affermato nel passato: «Quanto accaduto ci dà ragione sulla scelta operata, all’indomani del referendum, di non riavviare l’iter con il taglio da 80 a 50 consiglieri. Ciò avrebbe pregiudicato il percorso già avviato in Parlamento e avrebbe ottenuto il risultato contrario: confermare il numero di componenti il Consiglio regionale a 80».
«Esprimo una forte soddisfazione – ha dichiarato il deputato dell’IdV Federico Palomba – per l’approvazione della proposta di legge costituzionale. Ora spetterà al Consiglio regionale legiferare per attuare le indicazioni sulla parità di genere e sulla rappresentanza di territori contenute nel provvedimento approvato oggi dal Parlamento, entrambi obiettivi peraltro contenuti nella mia proposta di legge alla Camera. Se si abolirà il borbonico listino potrà essere agevolmente garantita rappresentanza a tutti i territori della Sardegna attualmente rappresentati in Consiglio regionale e si farà finalmente in modo che tutti i consiglieri regionali della Sardegna siano eletti con il voto popolare”.

 

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