Ministro Provenzano incontra Solinas: “La Sardegna non rimarrà indietro”

Il colore dei due governi (regionale e nazionale) rimane fuori dalla porta di Villa Devoto, perché il presidente della Regione, Christian Solinas, e il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, escono dal loro incontro con impegni concreti per la Sardegna. Primo fra tutti è la rimodulazione tecnica del Patto per la Sardegna, che vale complessivamente 2,1 miliardi di euro, con l’obiettivo di “accelerare la spendita di alcune risorse – spiega il governatore – puntando sui progetti che hanno maggiore tiraggio”. Ma durante l’incontro si è discusso delle Zes (Zone economiche speciali), energia e trasporti. “È stato un incontro molto utile – ha sottolineato il ministro – a dimostrazione che la leale collaborazione può diventare una cosa concreta”. L’esponente Pd del Governo non ha dubbi dell’importanza dell’Isola nel piano di investimenti che ci saranno per il sud Italia, e ribadisce l’importanza dell’intervento sul Patto per la Sardegna che “lascia le risorse invariate, ma accelera su alcuni interventi su infrastrutture, potenziamento del turismo e risorse naturali”.

Per quanto riguarda il tema dei trasporti, Solinas e Provenzano si sono confrontati sulla continuità territoriale, marittima e aerea, ma con una visione diversa sulla quale il governatore si è voluto soffermare: “Ho detto al ministro che l’idea di questo governo regionale sulla continuità non si limita solo all’aspetto trasportistico, ma vuole avere una visione di coesione sociale“. Dunque, non significa soltanto garantire ai sardi l’aiuto sociale che si traduca nel diritto alla mobilità, ma anche considerare “l’interesse comunitario perché questo lembo di terra – spiega Solinas – sia connesso con l’Europa“. Una visione che anche il ministro sposa, considerando i trasporti uno degli elementi chiave per la battaglia più complessiva sull’insularità. Provenzano, soprattutto sulla continuità territoriale aerea, partendo dalle considerazioni di Solinas, ha ricordato che è necessario affrontare una battaglia più generale perché “la commissione europea è stata un po’ distratta rispetto alle Isole. Lo Stato qualcosa può fare, come applicare i meccanismi di perequazione infrastrutturale, ma poi è necessario ristabilire le gerarchie a Bruxelles“.

Passi in avanti anche per l’istituzione delle Zone economiche speciali, anche se Provenzano ha espresso qualche perplessità “sull’allargamento a dismisura delle aree, mentre andavano concentrate sui porti per attrarre investimenti esteri”. Il ministro ha annunciato un impegno particolare per la dispersione scolastica e per l’occupazione femminile che fa registrare dei tassi molto bassi al meridione. Uno degli obiettivi del Piano per il sud “è riuscire a garantire una decontribuzione forte sulle assunzioni femminili”. Dunque un incontro a 360 gradi in cui Regione e Governo hanno definito anche un piano di interventi mirati tra cui spicca quello di “rigenerazione urbana a La Maddalena – annuncia Solinas – ieri è stato registrato il decreto che assegna alla Regione il ruolo di soggetto attuatore, speriamo di coinvolgere anche il ministro, Dario Franceschini, per restituire la dotazione finanziaria di 15 milioni di euro che il Mibact aveva sottratto”.

Infine il tema dell’energia che vede da una parte la Sardegna attendere per l’arrivo del metano che permetta di avere tariffe più eque sia per i cittadini che per le imprese e dall’altra un braccio di ferro tutto interno al Governo perché da parte del Movimento 5 stelle ci sono molte perplessità sulla realizzazione della dorsale. Il ministro ammette che sul versante dell’energia “la Sardegna è storicamente penalizzata” e poi sottolinea che il Governo “vuole distinguersi sull’anticipazione della transizione ecologica. Noi dobbiamo garantire la sicurezza energetica dell’Isola e dobbiamo farlo attraverso le opere strutturali. Se poi c’è da rivedere i progetti per minimizzare l’impatto sono il primo a farlo, ma l’obiettivo deve essere raggiunto”.

Matteo Sau

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