Dal 20 giugno 2014, data di avvio del piano nazionale di distribuzione dei migranti, in Sardegna ne sono arrivati 14.803, 13.687 trasferiti da altre Regioni e 1.116 giunti direttamente, pari al 3,24% dei 457.032 sbarcati in Italia: sforata quindi la quota stabilita per l’Isola, il 2,96%. I dati sono stati forniti in Aula dall’assessore della Sanità, Luigi Arru, durante la discussione delle due mozioni presentate dal centrosinistra e dal centrodestra sul sistema dell’accoglienza. Attualmente sono presenti 5.081 migranti, di cui 4.904 ospitati nei vari centri e 177 avviati ai progetti territoriali degli Sprar, pari al 3,17% del totale in Italia, cioè 116.030. Quanto ai reati, solo undici e di scarsa rilevanza quelli commessi dalla popolazione straniera. L’assessore ha dichiarato “l’irrinunciabile impegno di civiltà nell’accoglienza” precisando, comunque, che finora le spese “sono coperte per intero dalla Regione”, mentre dovrebbero essere a carico dello Stato. A nome della Giunta, Arru si è poi detto contrario alla realizzazione di un centro unico per i migranti optando invece per la formula dell’accoglienza diffusa.
Il Consiglio regionale si spacca sul tema dei migranti e non riesce a trovare la coesione su un ordine del giorno unitario nonostante gli appelli arrivati da più parti. L’assemblea ha quindi approvato con 28 voti a favore e 15 contrari la mozione del centrosinistra sul coordinamento delle attività di prima e seconda accoglienza e della gestione dei servizi per le persone richiedenti asilo e i cittadini stranieri. Bocciata, invece, con 18 sì e 26 no, la mozione del centrodestra che sollecitava lo stop degli sbarchi e il successivo trasferimento dei migranti nell’Isola.