La creazione di un hub regionale per lo smistamento e l’accoglienza degli immigrati – per cui è già previsto un finanziamento del Governo – e la nascita di centri Sprar comunali (Sistemi di protezione e richiedenti asilo e rifugiati). È quanto emerso oggi nel corso del tavolo di coordinamento regionale dei flussi migratori non programmati in Prefettura a Cagliari, a cui ha preso parte anche il prefetto Mario Morcone, capo dipartimento delle libertà civili e immigrazione del Viminale. Questo quando la situazione degli eritrei che vogliono lasciare l’Isola è più chiara: un gruppo di 51 partirà questo pomeriggio, per altri 40 lo stop perché senza documenti.
“È stata un’occasione importante per riflettere sulle difficoltà e trovare soluzioni condivise – ha evidenziato
Morcone al termine della riunione – la strada intrapresa è una strada di comune condivisione degli oneri, delle scelte e delle prospettive di sviluppo delle Regione anche attraverso il tema dell’immigrazione”.
Il capo del dipartimento della libertà civili ha poi aggiunto, riferendosi alle quote. “Il problema è il flusso
migratorio sulle coste italiane e la Sardegna fa la sua parte come le altre regioni d’Italia – ha aggiunto -. Stiamo puntando attraversi i sindaci sui centri Sprar, progetti comunali finanziati dal Governo, e riteniamo sia la strada migliore, la più giusta e trasparente che fa dei sindaci i protagonisti del territorio. Per quanto riguarda i fondi per i centri Sprar non ci sono problemi”. Giuliana Perrotta, neoprefetto di Cagliari, ha detto: “Con l’hub regionale si risparmiamo fondi, perché non si devono allestire più strutture di assistenza a ogni sbarco”.