A Nurachi lo ‘spazio aperto’ di Sardegna Possibile

Si chiama Open Space Technology (OST). È una cosa semplice a dirsi, difficile a farsi: mettere in ordine le idee di tutti, fare in modo che il confronto sia produttivo, creare le premesse per trasformare le parole in cose. È una sorta di “tecnologia democratica”. Che ha dei metodi e delle regole.

Sarà sperimentata, per la prima volta in Sardegna, precisamente a Nurachi, domenica 27 ottobre per iniziativa di Michela Murgia e di “Sardegna Possibile”. Ma, avverte il manifesto che annuncia l’iniziativa, parteciparvi non implica un’adesione politica al movimento che sostiene la candidatura della scrittrice al governo della Sardegna. Anche se quanto produrrà l’OST sarà utilizzato per l’elaborazione del programma elettorale.

A guidare l’OST di Nurachi sarà Iolanda Romano che gli organizzatore definiscono “una delle massime esperte di democrazia partecipata” in Europa. E’ l’autrice, tra l’altro, di “Come fare, cosa fare”, un saggio pubblicato lo scorso anno da Chiarelettere e accolto con entusiasmo da Gustavo Zagrebelsky. L’idea di base è che la democrazia non può essere ridotta a un “sì” o a un “no” dei cittadini ai progetti e alle proposte. I cittadini non devono essere solo dei destinatari passivi, ma devono essere messi nelle condizioni di elaborare, discutere, contribuire con le loro idee.

Pare ovvio, ma non succede. Perché per rendere effettivo questo eterno proposito è necessario un metodo. L’OST è, appunto, il metodo. Il tema in discussione a Nurachi – primo dei sette OST in programma – è la cultura. Cioè l’elaborazione di un programma culturale per la Sardegna.

Lo stesso tema già affrontato nel “manifesto culturale” di Sardegna possibile già sottoscritto da duecento persone e ancora aperto a nuove adesioni. “La cultura è di tutti – ha detto in proposito Michela Murgia – e quindi il manifesto è firmato da scrittori e registi ma anche da operai, autotrasportatori, operatori turistici, studenti, disoccupati, sommelier e persino una signora che si descrive come “mamma di un ragazzo dislessico”. Forse queste firme sconosciute non finiranno sul giornale, ma per me valgono come quelle di un premio Nobel”.

L’OST di Nurachi comincerà alle 10 e si concluderà alle 17. La partecipazione è gratuita. Chi volesse iscriversi può farlo attraverso il sito di Sardegna possibile, dove è consultabile un testo che spiega nei dettagli il senso dell’iniziativa e consente di accedere a link per la registrazione . Gli organizzatori prevedono “la partecipazione di circa 250 persone tra artisti, editori, librai, attori, registi, scultori, pittori, scrittori, bibliotecari, lettori e cittadini interessati a discutere l’esigenza di un Piano Culturale per la Sardegna”.

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