“La politica sarda – e purtroppo non solo quella sarda – si diverte ad aggregare e disaggregare le Aziende sanitarie ma poi non si preoccupa minimamente di fare gli atti di sua competenza perché i nuovi enti siamo messi nelle condizioni minime di funzionare”. La denuncia arriva da Anaao e Cosmed, il sindacato dei medici guidato in Sardegna da Susanna Montaldo.
“A distanza di otto mesi dall’entrata in vigore dell’ultima riforma Solinas”, quella che in Sardegna ha di nuovo istituito le otto Asl ma senza cambiare l’organizzazione verticistica (l’Ats è stata sostituita dall’Ares), “la Regione ancora non si degna di dare indicazioni su come devono essere messi in piedi uffici e reparti nelle nuove Aziende sanitarie e in Ares”, scrive la Montaldo.
La situazione non è delle migliori. “Così – osservano da Anaao e Cosmed – il personale continua a fare ciò che faceva prima con un effetto di trascinamento, ma in una realtà completamente diversa. Il risultato è il caos, particolarmente per gli uffici amministrativi che non sono messi in condizione di sapere cosa devono fare. Le nuove Asl sono del tutto sguarnite di personale amministrativo”.
Alla fine “chi ci rimette è, oltre il personale che ci lavora, l’ammalato, visto che diventa difficile far arrivare materiale ai reparti sanitari, ma anche operatori e tutto quanto necessario per il corretto funzionamento dell’attività assistenziale”. Un rallentamento, questo, che “aggrava ancora di più il già gigantesco problema del caro prezzi, difficile di per sé da risolvere”. La sanità, come dice la Montaldo, “non ha certo bisogno anche di questo caos organizzativo”.