Maxi-appalto per i pronto soccorso, Agus: “No ai medici in affitto”

Reclutare medici interinali per i pronto soccorso degli ospedali sardi attraverso un un maxi-appalto. Un’ipotesi che si è fatta avanti la scorsa settimana, ancora non smentita dall’Ares su cui adesso i consiglieri regionali di opposizione vogliono fare chiarezza. Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus ha firmato un’interrogazione, sottoscritta da tutte le forze di minoranza, in cui parla chiaramente di “medici in affitto“.

“Un maxi-appalto per ottenere medici in affitto dalle agenzie interinali nei pronto soccorso, peraltro assicurando standard di qualità molto bassi, sarebbe un fatto gravissimo per la sanità pubblica regionale – sottolinea Agus -. Non può essere questa la soluzione della Giunta regionale alle carenze di organico nei pronto soccorso della Sardegna. Piuttosto si facciano i concorsi, rapidamente e in trasparenza, si confrontino con gli operatori per capire perché in tanti tra medici e infermieri cercano di fuggire dai pronto soccorso”.

Nell’interrogazione presentata oggi in Consiglio regionale gli esponenti d’opposizione spiegano le ragioni dell’esodo del personale dai pronto soccorso: “Nessun cittadino può augurarsi di ricevere in pronto soccorso l’assistenza per un codice giallo o un codice rosso con medici e infermieri stremati da turni di oltre 12 ore – spiegano -. I medici specializzati in emergenza-urgenza dopo 2 anni di pandemia trascorsi nei pronto soccorso dell’isola si ritrovano costretti a lasciare il loro incarico per i carichi di lavoro diventati insostenibili, incompatibili per la propria salute e per quella da garantire ai pazienti.”

Il capogruppo dei Progressisti precisa che “durante la seconda ondata pandemica le aziende sanitarie erano state autorizzate a procedere in emergenza per reclutare temporaneamente personale per i pronto soccorso dell’oristanese”, e aggiunge “una soluzione che oggi non può essere riproposta su larga scala con un appalto milionario, senza che venga data alcuna spiegazione e senza un analisi su quanto accaduto. In quell’occasione a Oristano e Ghilarza le agenzie private reclutavano personale senza esperienza nei pronto soccorso e senza alcuna possibilità di trattare casi complessi: la Giunta regionale vuole promuovere e replicare questo modello di sanità? ”.

La crisi dei pronto soccorso di tutta la Sardegna era stata denunciata non solo dalle opposizioni in consiglio regionale, ma anche dai sindacati dei medici e dagli stessi cittadini e dai parenti dei malati. “La Sardegna ha fatto pochissimo – conclude Agus – per riorganizzare queste strutture e consentirgli di reggere il contemporaneo afflusso dei pazienti covid e di quelli affetti da tutte le altre patologie. Era un fatto noto a tutti, meno che alla Giunta regionale che è stata incapace di programmare anche gli atti più banali, come la riapertura del pronto soccorso del Santissima Trinità attesa da mesi, e ora in grado solo di immaginare soluzioni costose e pericolose sotto il profilo delle cure”.

[Foto d’archivio]

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