Mattarella rieletto Capo dello Stato: gioie e dubbi della politica sarda

Sergio Mattarella è il tredicesimo Presidente della Repubblica, eletto per la seconda volta dopo che i partiti hanno provato, invano, a trovare un sostituto. Tanti i nomi fatti in questi giorni di votazioni, tanti i veti incrociati su ognuno di questi, sino alla soluzione più semplice ma che evidenzia un malessere delle forze politiche, incapaci di trovare un accordo e una personalità in grado di succedere al Capo dello Stato uscente.

Dalla politica sarda arriva il plauso per questa soluzione tampone, qualche voce contraria arriva, soprattutto da parte di Fratelli d’Italia, unici ad aver posto il veto sulla rielezione di Mattarella. Per le altre forze politiche, seppure con qualche timida ammissione di debolezza, è meglio virare sulla sensazione del successo tentando fughe in avanti quasi a voler mettere il cappello sull’esito di queste votazioni.

Da Roma, il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, (nel novero dei grandi elettori) ritiene la scelta di Mattarella “quella in grado di garantire l’unità e la stabilità delle Istituzioni in momento di grande delicatezza del nostro Paese”. Con riferimento alla Sardegna poi “si e sempre dimostrato sensibile e vicino. Sono convinto che anche durante il prossimo settennato saprà cogliere le istanze e venire incontro alle esigenze dalla nostra isola”.

Sul fronte del Pd, soddisfazione dei deputati Andrea Frailis e Romina Mura. Il primo parla di una scelta “perfettamente in sintonia con il sentire del Paese, fatto di una richiesta di stabilità e continuità”. Romina Mura, invece, sottolinea l’importanza de partito in questa fase: “Non è il momento delle rivendicazioni  ma è innegabile che il Partito Democratico ha tenuto la barra dritta, abbiamo agito come comunità unita intorno a Enrico Letta, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi e badato sempre e solo al bene del Paese. Il dialogo tenuto sempre vivo nel centrosinistra è stata una prova di serietà e responsabilità”.

Sul fronte dei contrari arriva il commento del deputato di Fratelli d’Italia, Salvatore Deidda: “Siamo dispiaciuti di non essere riusciti a dare a quei milioni di italiani che si sentono di centrodestra un Presidente della Repubblica che li rappresentasse e che non fosse del Pd. Troviamo grave la forzatura di un rinnovo del mandato di 7 anni per il presidente Mattarella, per altro dopo che aveva chiaramente espresso la volontà di rimanere in carica”.

Sulla stessa linea Paolo Maninchedda che sul sito Sardegna e libertà sottolinea che “il problema del Presidente della Repubblica italiana è che l’Italia è incapace di cambiamenti nobili, profondi, pacifici, democratici, onesti, senza compravendite.  Alla fine, l’Italia sceglie sempre il meno peggio, mai il giusto.” 

M. S.

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