Alla vigilia delle elezioni era stato uno dei più brutali spot contro il Movimento 5 Stelle. Uno spot realizzato con la messa in onda delle dichiarazioni rese da uno dei candidati al Senato in Sardegna a proposito del matrimonio gay. Queste: “Il problema è: perché il matrimonio? Essendo un’istituzione che ha sempre riguardato l’uomo e la donna, come fai a istituirlo per persone dello stesso sesso? Allora, siamo nel terzo millennio, cambiamo anche il concetto del matrimonio, ma allora a quel punto possiamo sposarci in tre, potremmo anche sposarci con il nostro animale, perché ci sono persone che hanno un rapporto affettivo con il proprio animale”
Francesco Perra (questo il nome del candidato) aveva rilasciato questa dichiarazione il 31 maggio dello scorso anno alla trasmissione “Monitor” di Videolina, ma pochi ci avevano fatto caso. E’ stato il comico Maurizio Crozza a rilanciarla in tutt’Italia mandandola in onda durante la puntata dello scorso 23 febbraio della sua trasmissione “Crozza nel Paese delle meraviglie” su La 7. Per rispondere a una domanda su cosa accadrebbe se Beppe Grillo scomparisse all’improvviso o fosse rapito dagli alieni: chi potrebbe sostituirlo?. In definitiva, l’uscita di Perra sui matrimoni gay è stata utilizzata da Crozza come esempio del basso livello di alcune candidature del Movimento 5 Stelle alle Politiche. E infatti la conclusione è stata: “Va bene, Beppe, sceglierli dal basso, ma qua hanno trivellato tanto. Beppe, mi raccomando, tieniti in salute. Ti prego”.
Devastante. A Francesco Perra, che risiede a Quartu, l’uscita di Crozza non è piaciuta affatto e – secondo quanto riferisce oggi il quotidiano l’Unione sarda – ha dato mandato al suo legale, Anna Maria Busia, di querelare il comico per diffamazione. Naturalmente Perra non mette in discussione le cose incredibili che ha detto giungendo quasi a paragonare il matrimonio gay alla zoofilia, ma il commento di Crozza. Da parte del comico, nessuna reazione. In ogni caso Perra non è stato eletto.
