“È giusto non criticare in modo prevenuto, ma quando è troppo è troppo”. Si chiude così il lungo post dell’ex sindaco di Cagliari e candidato del centrosinistra alle Regionali 2019, Massimo Zedda, che a nove mesi dalle elezioni attacca la Giunta guidata da Christian Solinas analizzando, punto per punto, tutte le ragioni del suo dissenso. Tra le accuse ci sono quella di aver scelto una Giunta di basso profilo e di non aver dato concretezza ai numerosi “proclami e annunci”: “Non un provvedimento è stato istruito per affrontare una delle tante vicende che riguardano la Sardegna – attacca Zedda -. Sembra che ci sia solo un’attività frenetica nel nominare persone, creare incarichi ad arte per i fedelissimi, in alcuni casi non rispettando le leggi. Osservare le norme sembra essere una cortesia e non un obbligo. Perché perdere tempo nel creare sviluppo? Tanto la Sardegna sta bene e i sardi non hanno niente di cui lamentarsi”.
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L’ex sindaco di Cagliari inizia puntando il dito sull’avvio della legislatura “con il presidente della Regione in palese contrasto con l’ordinamento e in una condizione di evidente violazione di legge. Per mesi è stato presidente e contemporaneamente senatore, abbiamo dovuto denunciare lo stato d’incompatibilità tra i due ruoli per portarlo alle dimissioni dal Senato”.
Sulla Giunta Zedda chiosa: “Per mesi era incompleta con soli 6 assessori nominati su 12, una sola donna, in violazione delle norme sulla parità di genere e della legge 1 che definisce la composizione degli assessorati; per mesi non c’è stato un vicepresidente che la legge, a tutela dell’istituzione, prevede come figura obbligatoria”. Sulla qualità degli assessori, l’esponente del centrosinistra in Consiglio regionale ha parole molto nette: “Le parole del presidente furono d’impegno per la formazione di una Giunta di altissimo livello e la conseguente ricerca di assessori di altissimo profilo. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, gli assessori non sono tutti uguali, ma pare che il peggio di loro abbia contagiato anche i pochi, pochissimi, buoni e volenterosi. Un contagio senza antidoto”.
Massimo Zedda poi entra nel merito dell’attività politica del governo regionale. “Dopo 9 mesi non risulta un indirizzo, una riunione, un foglio di carta trasmesso a un ufficio sul tema strategico delle politiche europee”. Inoltre “entro 180 giorni dall’insediamento del Consiglio il presidente avrebbe dovuto portare in aula per l’approvazione “Il Piano regionale di sviluppo”, quasi due mesi di ritardo e non c’è traccia neanche di una bozza del Piano. È stata già annunciata, come se fosse una medaglia o un titolo del quale andare fieri, l’impossibilità di approvare la finanziaria per tempo. Questo porterà all’esercizio provvisorio che bloccherà per mesi e mesi la spesa della Regione – conclude Zedda -, l’erogazione di finanziamenti e contributi, l’avvio di opere pubbliche, i bandi e tanto altro”.