Maninchedda presenta il suo “sovranismo” con Paolo Clivati e Antonello Cabras

Il proposito è molto ambizioso: creare il Partito dei sardi. Lo schieramento variegato: col potenziale candidato governatore Paolo Maninchedda (consigliere regionale sardista in marcia verso la coalizione di centrosinistra), stamani nel Centro servizi del nuraghe Losa ci saranno tra gli altri Franciscu Sedda, intellettuale indipendentista, Paolo Clivati, di Ottana energia (considerato dagli ambientalsti isolani come un avversario) e anche il neoeletto presidente della Fondazione del Banco di Sardegna, ed ex senatore democratico, Antonello Cabras. Con un altro esponente del Pd, il sindaco di Bortigiadas Emiliano Deiana e uno stimato imprenditore isolano, Francesco Casula, amministratore delegato della 3A di Arborea.

Maninchedda ha definito l’iniziativa “il primo incontro dell’area sovranista” ottenendo subito il risultato di far infuriare i Rossomori i quali rivendicano la paternità del termine e della prospettiva politica. E ricordano che Maninchedda non solo ha sostenuto la giunta Cappellacci fino a poche tempo fa ma che, appena pochi giorni orsono, ha partecipato alle votazioni per l’elezione del capogruppo consiliare del Psd’Az. Per cui (e il problema sarò posto al tavolo del centrosinistra) non è ancora ben chiaro se sia un ex sardista o un sardista dissidente, ma ancora all’interno del partito.

Ma la presenza (annunciata nel programma) di Antonello Cabras è forse l’aspetto più sorprendente. La riunione odierna è stata presentata come l’atto fondativo di una nuova organizzazione politica e le regole della Fondazione stabiliscono che il suo presidente non deve svolgere attività politica. Naturalmente Cabras – se si presenterà all’incontro – sarà uno spettatore o poco più. Ma le polemiche sulla sua nomina sono recentissime. E hanno riguardato proprio l’inopportunità del passaggio dal Senato alla Fondazione, cioè il ruolo politico ricoperto da Cabras per tutta la vita.

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