Se vogliamo incidere, non dobbiamo limitarci a fare testimonianza, dobbiamo governare”. Con queste parole, la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, ha delineato il percorso di rinnovamento del M5s durante la kermesse “Nova” in corso a Roma. No alle pulsioni anti-sistema delle origini, sì invece alla responsabilità di governare e quindi di incidere. L’assemblea ha visto la partecipazione nutrita degli iscritti. “Il M5s ha un forte sistema identitario e valoriale, ma spesso siamo chiusi in noi stessi e guardiamo troppo indietro”, ha aggiunto Todde, esortando i suoi a guardare al futuro con coraggio, a “confrontarsi con chiunque, che sia il Pd o altri”, e a “imporre la nostra leadership”.
L’assemblea ha approvato una serie di modifiche interne, a partire dalla revisione della storica regola dei due mandati. Più del 50 per cento dei partecipanti ha votato a favore dell’innalzamento del limite a tre mandati, oltre a una deroga per le candidature a sindaco e presidente di Regione. È stata inoltre sancita l’eliminazione del ruolo di garante, ovvero Beppe Grillo. La stessa presidente della Giunta sarda aveva invocato la necessità di superare quella figura. Per quanto riguarda le alleanze, è stato deciso che dovranno essere sempre accompagnate da un chiaro accordo programmatico. Gli iscritti hanno anche votato per dichiararsi “progressisti indipendenti” e hanno dato via libera alla possibilità di modificare il simbolo del M5S, su proposta del presidente o del garante.
“Superare la pubertà politica significa essere in grado di spiegare fuori chi siamo”, ha concluso Todde.