Il coro è unanime dai banchi di opposizione in Consiglio regionale: “L’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, si deve dimettere e la sanità sarda va commissariata”. Dopo la partecipata manifestazione di sabato a Cagliari, che ha coinvolto diecimila persone, e i botta e risposta continui dei giorni scorsi, i vari gruppi continuano a tenere il fiato sul collo alla Giunta di centrodestra. “Nieddu ha chiesto poteri straordinari per gestire la crisi della sanità sarda – ha esordito Gianfranco Ganau, capogruppo del Pd, incontrando la stampa prima della seduta dell’aula di questa mattina -, allora significa che è incapace di governare con i poteri ordinari: a questo punto si dimetta e arrivi un commissario”.
Ganau ha voluto ricordare poi che l’attuale rete ospedaliera attuale è quella nata dalla riforma della precedente Giunta Pigliaru, ma che non è applicata: “In quella norma non c’è mai stato alcun atto che intendesse chiudere ospedali: l’assessore smetta di guardare indietro”. Sulla carenza dei medici, sottolineata più volte dall’assessore Nieddu, il capogruppo Dem precisa che l’Isola ha l’indice più elevato per numero di medici in base alla popolazione e snocciola dati: “Nel 2018 erano presenti nel sistema sanitario regionale 4.116 medici, nel 2020 erano 4.031, mancano cioè solo 80 medici. Queste – si chiede Ganau – sono le cifre utilizzate per giustificare il disastro della sanità sarda?”. Ha preso poi la parola Michele Ciusa (M5s): “L’assessore si dovrebbe occupare di sanità e non di dirigenza sanitaria”, mentre Daniele Cocco (Leu-Demos-Possibile) ha insistito sull’assenza di atti programmatori da parte dell’Ares in questi quasi 4 anni.
“In tutte le Regioni il problema della sanità è stato affrontato in prima persona dai rispettivi governatori – ha aggiunto Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti – l’unico che ha delegato tutto è stato il presidente Solinas. I problemi della sanità sono comuni a tutta la Sardegna”. Dai problemi dei pronto soccorso “ormai al collasso perché intasati da accessi che potrebbero essere risolti smaltendo e liste d’attesa per le visite specialistiche”, ha detto Agus, a reparti Covid “ormai ipertrofici e sovradimensionati che tolgono posti letto ad altre specialistiche urgenti”.