Lo strano “dream” del centrodestra sardo: una legge che elenca tutti i problemi che non ha risolto. INTERVENTO di SiLVANO TAGLIAGAMBE

un Piano trasporti interno efficiente e funzionale, che veda riorganizzato il sistema della viabilità primaria e secondaria, così da renderla, finalmente, complementare e sussidiaria alle utenze che ne fruiscono, siano esse rappresentate dalle persone o dalle merci in entrata nell’Isola, in uscita, o semplicemente in trasferimento lungo la rete viaria interna; è necessario che il sistema dei trasporti ottimizzi i tempi di percorrenza di tutte le linee di collegamento, accorci i tempi d’interscambio fra i luoghi di produzione delle materie prime, i nuclei di trasformazione e di nobilitazione finale, i centri intermodali di smistamento e/o i porti e/o gli aeroporti commerciali più attrezzati dell’Isola;
- affinché il diritto alla mobilità dei sardi sia tutelato, c’è bisogno dell’ottenimento e del mantenimento delle agevolazioni della continuità territoriale per le persone residenti in Sardegna e per le merci sarde;

l’attivazione della zona franca a favore delle aree della Sardegna più votate alle attività mercantili import-export, completerebbe il giusto quadro di sviluppo per un rilancio rapido delle attività economiche della Regione, già previsto dal decreto legislativo n. 75 del 1998;
- un programma integrato di produzione energetica rinnovabile, disciplinato per settori eco-compatibili, che siano un supporto e un completamento armonico del paesaggio naturale circostante, ovvero del tessuto storico e archeologico dei luoghi, oppure dell’apparato artigianale – industriale circostante, qualora presente. Il riferimento va a sistemi che utilizzano l’energia solare e la forza del vento, oppure a quelli che impiegano sistemi integrati fra questi, ovvero a quelli che trasformano residui organici dell’agricoltura, dei boschi o degli allevamenti;
- un efficiente piano d’intervento ambientale sui territori, che possa risanare, valorizzare, proteggere e rendere fruibili le risorse naturali sottoposte a tutela dello Stato e, laddove siano di particolare interesse, quelle insistenti in aree private; è fondamentale che questo piano sia completato da un progetto che individui le aree oggetto di dissesto e di erosione e che preveda un razionale progressivo intervento di ripristino e di regolarizzazione ambientale atto a stabilizzare i suoli e restituirli, in sicurezza, al primigenio stato naturale, e, dove compatibile, al corretto utilizzo dell’uomo;
un’ipotesi di riorganizzazione ottimizzata del settore pubblico, completa di tutte le iniziative ritenute necessarie per rafforzare, consolidare e incrementare l’efficienza dell’Amministrazione dello Stato, migliorando tutti i servizi prestati all’intera comunità nazionale;
- un innovativo piano di servizi privati, preordinati a favorire e rendere efficienti i rapporti di interscambio fra gli individui (piano sociale), fra le imprese (piano industriale/commerciale), fra gli individui, le imprese e lo Stato (piano direzionale), capaci di indirizzare, di gestire e di portare a soluzione tutte le domande formulate da un utente privato e le corrispondenti risposte formulate dai rispettivi destinatari pubblici. Si tratta di servizi resi alla collettività, capaci di generare ulteriore lavoro qualificato, distribuito equamente fra tutte le categorie di cittadini e/o imprese e/o enti, compresi i giovani e le frange più deboli della popolazione”.

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