Matteo Salvini e Christian Solinas, che da tempo non si amano più sebbene il governatore sardo debba la sua candidatura e l’elezione nell’Isola al capo della Lega, sono ai ferri cortissimi. L’ultimo fronte di scontro riguarda le candidature alle Politiche del 25 settembre.
Il braccio di ferro tra Salvini e Solinas è in corso. La contesa più grande riguarda il posto da capolista alla Camera nel collegio plurinominale, ciò che vale un’elezione sicura a Montecitorio. La Lega rivendica quella casella e la vorrebbe assegnare a Dario Giagoni, il consigliere regionale coordinatore del Carroccio nell’Isola. Solinas, invece, vuole quel posto per il Psd’Az (nei giorni scorsi in ambienti politici è persino circolata l’ipotesi che lo stesso presidente della Regione fosse interessato per sé). Fatto sta che Salvini non è disposto a cedere.
Al Psd’Az ha già occupato al Senato la casella del capolista affidandola a Carlo Doria, il medico e senatore uscente. E per Salvini i Quattro Mori non devono chiedere altro. Solo che l’elezione di Doria non è affatto scontato: con solo 5 seggi a Palazzo Madama, la lista Lega-Quattro Mori rischia di non farcela.
La lite tra Salvini e Solinas sta andando avanti da giorni. Vista la situazione, il governatore sardo ha anche rimproverato al capo della Lega il fatto che il Psd’Az è stato escluso dal tavolo programmatico: Solinas avrebbe voluto portare la questione sarda all’attenzione della coalizione nazionale.
Oggi il Psd’Az deciderà il da farsi nella Direzione nazionale convocata d’urgente proprio da Solinas (che è il segretario del partito) nella sede di Cagliari, in viale Regina Margherita. Ovviamente lo scontro aperto non aiuta la tenuta della maggioranza in Regione, sempre più alla deriva e incapace di affrontare i problemi della Sardegna. Cosa che Solinas dovrebbe fare da solo, da governatore qual è, anziché appigliarsi al programma delle Politiche.