Le liste adesso sono ufficiali e si tratta di mettere da parte le polemiche per affrontare una compagna elettorale difficile. Questo il proposito esposto ieri dal segretario regionale Silvio Lai nella presentazione dei candidati. Ma in realtà le polemiche sono tutt’altro che spente.
Silvio lai aveva avuto dalla direzione regionale il mandato di difendere a Roma il risultato delle primarie. e dunque di chiedere una modifica delle liste. Non l’ha ottenuta, ma ha avuto in cambio alcune promesse. Una chiusura, secondo Lai, “soddisfacente”: “Abbiamo raccolto un risultato importante – ha detto – non solo non c’è un danno rispetto alla rappresentanza del risultato delle primarie, ma si ottengono impegni importanti sia dal segretario del Pd sia dal futuro premier”. La speranza del Pd sardo è ora che si dia “la giusta attenzione” alla Sardegna anche prevedendo una modifica di legge per dare all’Isola una rappresentanza in Europa distinta dal collegio della Sicilia”.
Diversa la lettura del deputato uscente Paolo Fadda, candidato al Senato in una posizione rischiosa (è in quinto della lista) benché avesse ottenuto alle primarie un risultato che lo collocava tra gli eletti. “Bersani – ha detto – ha riconosciuto gli errori che sono stati compiuti e ha detto che cercherà di porre rimedio. Ma pensare che con solo questo si recuperi la fiducia del popolo delle primarie sarebbe uno sbaglio. Personalmente considero una soddisfazione il riconoscimento da parte del segretario degli errori compiuti, ma ora ooccorre ridare alla Sardegna quella rappresentanza che merita”.
Non nasconde la delusione della base Pd neppure Gavino Manca, il renziano che è ‘scivolato’ in nona posizione nella lista alla Camera dopo l’intervento di Roma. “E’ oggettivo quello che è successo in questi 10 giorni, ha lasciato strascichi e delusioni e il mondo delle primarie è dispiaciuto perché ha visto l’esito delle consultazioni in parte tradito, e ora va ricompensato”.
