L’obiettivo è «mettere al centro il paziente». Che passa per la gestione e “abbattimento” delle liste d’attesa, la mancanza di medici e l’adeguamento delle strutture ospedaliere in modo che possano reggere il carico di pazienti dei territori. È questo il punto d’approdo della nuova riforma che riguarderà il sistema sanitario regionale, alle prese con disagi, proteste, ospedali periferici depotenziati e quelli dei grossi centri sovraffollati. E l’assenza quasi cronica dei medici nei piccoli centri.
A tracciare il nuovo cammino, che passerà per il commissariamento delle 8 Aziende sanitarie locali e delle aziende Policnico universitario di Cagliari e Sassari oltre che Brotzu è il disegno di legge presente nell’ultima delibera approvata dalla Giunta regionale. Il nuovo disegno di legge mira proprio a “riorganizzare” la sanità regionale, rimodulando l’intero sistema. Il tutto alla luce delle numerose richieste partite dai territori, dalle associazioni e registrate nel corso degli anni sia in periferia sia nelle strutture dei capoluoghi.
I primi cambiamenti, che sono i più significativi nell’immediato, riguarderanno il passaggio del Microcitemico all’Arnas Brotzu, e quello dell’ospedale Marino di Alghero dall’azienda ospedaliera universitaria all’Asl di Sassari. Il disegno di legge già trasmesso in Consiglio regionale a settembre dovrà seguire l’iter legislativo andando prima in Commissione poi in Aula. Non è escluso che nel cammino possa esserci qualche piccola modifica, ma non sostanziale, alla luce dei numeri della maggioranza. Dopo l’approvazione l’esecutivo avrà 45 di tempo a disposizione per nominare i commissari. Per il momento non ci sono indiscrezioni sul toto nomine anche se qualcuno sostiene, o spera, che possa esserci per alcuni solo uno spostamento di sede.
Uno dei principali nodi da sciogliere riguarda la questione dei medici sul territorio, dando risposte ai centri i cui abitanti sono costretti a fare la spola con altri comuni per le semplici ricette. Senza dimenticare i pronto soccorso. E poi la programmazione delle Asl considerata dalla presidente «una cosa che non funziona» «Io sono rimasta molto sorpresa quando ho partecipato alla conferenza sociosanitaria nuorese che non era convocata da due anni e mezzo – ha sottolineato Alessandra Todde -. Ecco, è difficile riuscire a intercettare quella che è la domanda del territorio se neanche ci si incontra per poterne discutere».
Per la presidente «saranno fondamentali alcuni interventi interpretativi delle norme che negli ultimi anni non sono state adeguatamente applicate da parte di chi invece avrebbe dovuto farlo». «Abbiamo delle priorità chiare – sono le parole della presidente -: la gestione delle liste d’attesa, la mancanza di medici, l’adeguamento delle strutture ospedaliere e la capacità del territorio di tornare ad essere in grado di prendere in carico i pazienti». Criticità ed esigenze che interessano l’intera isola. «Non le vogliamo più affrontare in maniera occasionale, come è stato fatto fino ad oggi, con interventi spot che non hanno risolto nulla – conclude -. Ma programmando e gestendo con serietà e competenza».
D.Ma.