Lingua sarda, ok al trasferimento di competenze da Stato a Regione

La Commissione paritetica Stato-Regione Sardegna per l’attuazione dello Statuto di autonomia, presieduta dal deputato Pd, Francesco Sanna, ha approvato all’unanimità lo schema di decreto legislativo con il quale si trasferisce dallo Stato alla Regione l’attuazione della legge 482/1999 in materia di tutela, promozione e valorizzazione della lingua sarda e catalana. “Il legislatore regionale potrà organizzare come meglio ritiene l’esercizio di queste sue nuove competenze, godendo la Regione, nell’ambito del Bilancio dello Stato, di uno specifico stanziamento, distinto da quello indirizzato alla tutela delle altre minoranze linguistiche nazionali – afferma Sanna – spetterà sempre alla legge regionale stabilire le regole e coordinare l’azione delle istituzioni scolastiche della Sardegna in materia di uso del sardo e del catalano nella scuola dell’infanzia e in materia di insegnamento di entrambe le lingue nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, ovviamente nel rispetto dei principi stabiliti in materia dalla legislazione statale e dell’autonomia delle istituzioni scolastiche”. Adesso la parola passa al Consiglio regionale che, se darà il suo parere positivo, consentirà la trasmissione dello schema di decreto legislativo al Governo per la sua definitiva approvazione in Consiglio dei Ministri.

L’approvazione della Commissione Paritetica della proposta inoltrata dall’Assessorato della Pubblica Istruzione attraverso delibera di Giunta è un importante passo in avanti nella politica di valorizzazione e tutela del sardo e del catalano. “Apprendiamo con grande soddisfazione del via libera della Commissione Permanente. Riteniamo fondamentale, attraverso le modifiche delle norme di attuazione dello Statuto, poter legare i finanziamenti nazionali a obiettivi, indirizzi e priorità stabiliti a livello regionale” afferma l’assessore Claudia Firino. “La gestione autonoma delle risorse e delle relative funzioni amministrative, ci permetterà anche di incrementare l’uso della lingua sarda con le sue varianti nelle scuole, a partire dalle scuole per l’infanzia. Come dichiarato fin dall’inizio, la politica linguistica di questo assessorato intende trovare infatti nella scuola e nelle generazioni più giovani i suoi naturali alleati ed esercitare fino in fondo l’autonomia che ci è data e quella che è possibile rivendicare.”

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