Lingua sarda, 100 docenti senza lavoro. Manca (M5s): “Mi vogliono zittire”

“Nessuno riuscirà a mettermi il bavaglio”. Sono parole dure quelle della capogruppo del Movimento in Consiglio regionale, Desirè Manca, che accusa i componenti del centrodestra, che fanno parte della commissione Lavoro, di averla censurata durante la riunione. Il tema riguarda cento docenti di lingua sarda che lavorano in orario curricolare e che “sono rimasti senza lavoro” ed è stato sollevato durante la riunione del parlamentino. Manca parlato di una situazione difficile per queste persone che “non solo sono rimaste senza un impiego, ma che rischiano sia la chiusura delle partite Iva, sia la perdita di professionalità, requisito fondamentale dell’insegnamento di qualsiasi lingua”. A finire sotto accusa per questa “vicenda incresciosa”, è la Giunta, colpevole, secondo la pentastellata di “inerzia, inoperosità e incuria”. Questo perché l’esecutivo “non ha presentato un piano linguistico regionale né provveduto ad emanare i necessari decreti attuativi, nei mesi precedenti l’inizio dell’anno scolastico”. Da qui l’attacco: “La lingua sarda tanto sbandierata dal presidente Solinas in campagna elettorale è caduta nel dimenticatoio in modo ignobile”.

La commissione, di cui Manca è la vice presidente, si è riunita su su richiesta dell’operatore linguistico della Lingua sarda, Antonio Flore, proprio per discutere i problemi della categoria da anni impegnata in un faticoso percorso di sensibilizzazione sul valore della lingua sarda come fattore primario di edificazione della consapevolezza comunitaria. “Sono intervenuta facendo presente che questa situazione è assurda, e a questo punto un componente ha tentato di interrompere il mio intervento dichiarando che in commissione non potevo esprimere le mie opinioni e considerazioni”. Secondo il racconto di Desirè Manca, ” tutti i componenti della maggioranza hanno fatto mancare il numero legale abbandonando i lavori e costringendo di fatto le persone chiamate in audizione ad andare via”. Gesto che è stato ritenuto grave dalla grillina che denuncia il “tentativo di bloccare il diritto sacrosanto di tutti i commissari, nonché mio in qualità di vicepresidente, di poter esercitare il mio ruolo di amministratore della Sardegna. Un atto che mina pesantemente non solo la democrazia ma il diritto di tutti i sardi di poter esprimere un proprio pensiero di qualsiasi natura esso sia”.

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