“La più grande industria della Sardegna, quella ovina, è a rischio. In questi ultimi giorni e settimane il fenomeno della cosiddetta lingua blu ha raggiunto drammaticamente tutte le province dell’Isola e sono ormai tantissime le aziende che rilevano un escalation del contagio senza precedenti”. Lo denuncia Mauro Pili, che ha presentato un’interrogazione al ministro della Salute chiedendo quanti siano le dosi di vaccino messe a disposizione e “perché la profilassi vaccinale sia iniziata nel mese di agosto, con la malattia già conclamata, con temperature intorno ai 40 gradi e con animali adulti già in stato di gravidanza avanzata”.
“Si tratta di una situazione che sta divenendo ora dopo ora sempre più grave con punte del 100% delle aziende di singoli territori contaminate dal letale virus che non lascia scampo alle greggi – aggiunge il parlamentare che ha effettuato una serie di sopralluoghi nelle campagne – Dal Sassarese al Medio Campidano si vive in uno stato di preoccupazione elevatissimo proprio perché si rischia di perdere l’intero patrimonio zootecnico sardo. Serve un intervento immediato – sostiene – non solo diretto ad arginare questo virus nelle aree colpite, ma occorre un vero e proprio piano Marshall, in grado di incidere direttamente sul vettore di questa gravissima malattia che colpisce gli ovini. A rischio è il più grande patrimonio zootecnico dell’area mediterranea, quello più rilevante del nostro Paese, con oltre 3 milioni e mezzo di ovini. Serve un’azione urgente e senza ulteriori ritardi“.