“Per consentire di riequilibrare la presenza femminile nell’Assemblea elettiva sarda, giacché la legge elettorale ieri approvata, come sappiamo, non ha soddisfatto questa doverosa legittimazione, abbiamo presentato una proposta di legge finalizzata a garantire la parità di genere per l’accesso alle cariche elettive nelle elezioni regionali”. Lo annuncia Giampaolo Diana, capogruppo Pd in Consiglio regionale.
“Il tema sulla scarsa rappresentanza delle donne in politica – ha sottolineato – deve diventare elemento essenziale per il presente e il futuro del nostro Paese. Non poco imbarazzanti sono infatti i numeri della presenza femminile che hanno caratterizzato la storia del Consiglio Regionale. Appena 37 elette dal 1949 fino ad oggi. Non se ne contano più del 6,6%, in rapporto ai 557 consiglieri regionali dell’era autonomistica”.
Con la proposta il Pd intende “dar risalto al problema della rappresentanza di genere seguendo, inoltre, l’esempio della Campania, dove la doppia preferenza di genere prevista nella legge elettorale si è dimostrata un successo nelle elezioni regionali del 2010”.
Anche nel Gruppo Misto si cerca di recuperare la doppia preferenza di genere, all’interno della legge elettorale statutaria. Adriano Salis, Giannetto Mariani e Giuseppe Stocchino, hanno annunciato la presentazione di una legge per la quale chiedono a tutte le forze politiche la procedura d’urgenza.
“Ieri il Consiglio, per cavilli regolamentari, non ha potuto sanare l’errore della cancellazione della preferenza di genere dalla legge elettorale – hanno commentato i tre consiglieri regionali – questa cancellazione impedisce il rispetto della parità di accesso alle istituzioni, garantito dalla Costituzione e dallo Statuto sardo, e pertanto è nostro dovere operare perché questo principio di civiltà sia inserito prontamente nella legislazione regionale”.
“Prendiamo atto con soddisfazione delle dichiarazioni rilasciate dopo l’approvazione delle legge dai capigruppo dei Riformatori e del’Udc, Dedoni e Steri, che hanno manifestato la volontà di ripristinare in legge la preferenza di genere e concordiamo con il capogruppo del Pdl, Pittalis, che ha parlato di ‘teatrino dell’ipocrisià, riferito ai tanti che si sono nascosti dietro il voto segreto – hanno aggiunto -. Se alle dichiarazioni dei rappresentanti del centrodestra aggiungiamo quelle ancora più convinte, espresse nel dibattito in Aula, da tutti i partiti del centrosinistra è evidente che in Consiglio é già presente una maggioranza ampia che può, da subito, riparare al grave danno inferto, a voto segreto, alla credibilità del Consiglio”.