Ora sono le donne del Pdl a chiedere la doppia preferenza di genere. Nell’ambito della discussione sulla legge statutaria elettorale, è stato presentato un emendamento a firma di Gabriella Greco, Rosanna Floris e Linetta Lunesu, per sperimentare un modello già applicato con successo in Campania, dove la legge regionale ha passato il vaglio di legittimità della Corte Costituzionale. La norma prevede la possibilità (ma non l’obbligo) per l’elettore di esprimere due preferenze, una per un uomo e una per una donna, con la possibilità di esprimere anche una preferenza unica. Già dalla settimana prossima sarà l’Aula a decidere se i tempi sono maturi per la norma, definita con la stessa modifica dello Statuto che ha ridotto i consiglieri da 80 a 60. La discussione però potrebbe essere ostacolata dalle polemiche che stanno investendo la discussione sulla legge nelle ultime settimane. E’ successo anche con la promozione dell’accesso alle cariche elettive alle donne, che si è scontrata con il voto segreto. “La società sta cambiando e anche la politica deve cambiare – ha detto Greco -. Per le amministrative ci ritroveremo già con questa disposizione nazionale che prevede la doppia preferenza di genere, che è lo strumento che più di tutti può portare alla parità elettiva”. Secondo Floris “si tratta di una battaglia di civiltà giuridica che dura ormai da tre anni in modo bipartisan. Siamo d’accordo sull’abolizione del listino ma forse era un modo per introdurre le donne in consiglio regionale”. “Con questo emendamento vogliamo arricchire la rappresentanza di genere – ha concluso Lunesu – l’Assemblea del consiglio verrebbe impoverita senza un’adeguata rappresentanza di donne”.
Gli architetti sardi al neo-assessore Spanedda: “Serve una nuova e organica legge urbanistica”
“Facciamo gli auguri all’assessore e confidiamo che si possa aprire una collaborazione e un confronto continuativo e costante…