Pd, Sel, Rossomori e Federazione della Sinistra hanno inviato una lettera ai parlamentari sardi – in particolare ai componenti delle commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato – per chiedere al governo di impugnare la legge sul commissariamento delle cinque Province sarde. Secondo il centrosinistra, la legge sarebbe manifestamente incostituzionale e chiede di procedere, sulla base dello Statuto sardo, allo scioglimento del Consiglio regionale e alla decadenza del presidente per atti contrari alla Costituzione.
“La scorsa settimana è stata scritta una delle peggiori pagine della politica sarda – si legge nella missiva – Una maggioranza ormai allo sbando, guidata da un presidente divorato dalla paura di non essere più il prescelto dal padrone, ha approvato una norma per impossessarsi di cinque Provincie sarde per soli fini elettorali. Il progetto è razionale quanto diabolico – scrivono gli esponenti del centrosinistra eletti nel Consiglio provinciale di Cagliari – Il controllo di cinque Provincie con commissari scelti, nella speranza che il Tar si pronunci il più tardi possibile, favorisce la vittoria alle prossime elezioni regionali”. Ricordando che “tutti i costituzionalisti delle Università sarde si siano espressi sull’illegittimità del commissariamento”, Pd, Sel, Rossomori e Federazione della Sinistra individuano nella legge di riordino la “corretta soluzione. Troppo complicata – ironizzano – per chi è abituato a guadagnare oltre 12mila euro al mese per legiferare e non possiede le competenze e le capacità per farlo”.