La presidente della Regione, Alessandra Todde, ha firmato un’ordinanza in materia di sanità e igiene pubblica con la quale dispone il divieto di lavorare in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12:30 alle ore 16:00. Una decisione che ottiene il plauso dei sindacati, a partire dalla Cgil, che però chiede di estendere il divieto anche ad altri settori.
Il divieto voluto dalla Giunta riguarda il settore agricolo e florovivaistico e i cantieri edili nei giorni in cui l’esposizione al sole comporta un pericolo “alto” per i lavoratori. “Sospendere le attività lavorative nelle ore più calde e nelle giornate in cui le temperature superano i limiti accettabili per il lavoro degli esseri umani è una norma di civiltà – ha detto il segretario della Cgil Sardegna, Fausto Durante -, adottata in molte regioni italiane e in molti stati europei come strumento per evitare tragedie e morti sul lavoro, specie nei cantieri, nelle campagne, nelle attività all’aperto”.
Il sindacato chiede che l’ordinanza venga estesa a settori a oggi non coperti, “come ad esempio l’igiene ambientale”. Per la Cgil le persone che lavorano non sono oggetti o numeri, meritano rispetto per il contributo che danno all’intera collettività: “La morte di un bracciante o di un muratore – scriveva pochi anni fa lo scrittore Alessandro Leogrande e vale anche ai giorni nostri – non può essere considerata un evento naturale, come la grandine”.