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Contro Michela Murgia, inedito asse tra Uras (Sel) e Cappellacci

Sulle competenze politiche di Michela Murgia si registra una sostanziale identità di vedute tra il Presidente della Regione Ugo Cappellacci e l’ex coordinatore regionale di Sel e deputato Luciano Uras. Il primo ha sottolineato ieri in un’intervista concessa all’Unione Sarda che “per fare il presidente di Regione non basta essere onesti e avere un’ispirazione letteraria. Serve competenza”. Molto simili le considerazioni di Uras: “Non basta essere una pur talentuosa scrittrice per fare il presidente della Regione, serve una persona che abbia, per la sua storia personale, competenze amministrative ed esperienza politica”.

Botta risposta Cappellacci-Murgia. Dopo il primo attacco del governatore era arrivata immediatamente una replica della Murgia, in cui elencava alcuni errori di Cappellacci, chiedendosi ironicamente da quali competenze politiche avesse attinto per, ad esempio, farsi bocciare la legge finanziaria regionale o rivolgersi all’organismo sbagliato per la questione della zona franca. Poco dopo è arrivata la controreplica di Cappellacci, affidata a una nota pubblicata su Facebook. “Noto che Michela Murgia reagisce con un certo nervosismo al mio auspicio di non perderla come scrittrice per via di un suo eventuale impegno in politica”, scrive il governatore. “Il suo “post” su Facebook conferma la sua abilità di narratrice ed una capacità di viaggiare con la fantasia degna di ammirazione”. Nello specifico, “non vi è nessun errore nella spedizione della lettera relativa alla zona franca: infatti tale atto è stato inviato sia agli organismi nazionali che a quelli comunitari. Quest’ultima scelta nasce dall’ambizione di confrontarci con l’Unione Europea come un popolo che chiede il rispetto dei propri diritti e dei propri interessi”. Cappellacci prosegue su Finanziaria e poligono di Quirra: “Stupisce che, confondendo il desiderio (un inspiegabile auspicio che la Sardegna perda in un conflitto con lo Stato) con la realtà, parli di “bocciatura” per l’impugnazione da parte del Governo. Forse le sfugge che la riduzione dell’IRAP è la tappa significativa di un cammino che ci vede rivendicare la modifica dell’articolo 10 dello Statuto per dare alla Sardegna la possibilità di decidere direttamente le scelte in materia fiscale. Questo ci consentirebbe di conformarle alle esigenze dell’isola e di alleviare il peso sostenuto dai cittadini e dalle imprese. Anche questa è una battaglia che dovrebbe suonare familiare a chi si definisce indipendentista. Per quanto ci riguarda difenderemo la riduzione dell’IRAP con le unghie e con i denti in ogni sede, politica e giurisdizionale. Per quanto attiene alla vicenda del poligono di Quirra, Michela Murgia dovrebbe ben sapere che nulla impedisce alla Regione Sardegna di agire per il risarcimento dei danni una volta accertate le responsabilità penali.

Luciano Uras sulla Murgia.  “Non basta essere una pur talentuosa scrittrice per fare il presidente della Regione, serve una persona che abbia, per la sua storia personale, competenze amministrative ed esperienza politica”. Così Luciano Uras di Sel a proposito della possibile candidatura della Murgia a Presidente della Regione. Il suo collega di partito Michele Piras, ex coordinatore regionale di Sel e attuale deputato, aveva aperto alla scrittrice sottolineando che il centrosinistra avrebbe dovuto instaurare un dialogo con il movimento, Progres, che sostiene un’eventuale corsa della Murgia. Pur ritenendo valida la candidatura della scrittrice, Uras sottolinea che non è la persona giusta per la carica di governatore della Sardegna. “E’ una differenza importante – spiega il senatore di Sel – perché il centrosinistra non deve scegliere semplicemente il candidato alle primarie, ma il prossimo presidente della Giunta”.

A pochi giorni dall’ufficializzazione delle candidature, Uras incalza il Pd a cui spetta, dice, la responsabilità della prima proposta, anche se tutto il tavolo del centrosinistra preferirebbe incanalare la scelta su un unico nome condiviso. Dopo l’uscita di scena di Renato Soru, gli alleati e lo stesso segretario del Pd Silvio Lai hanno messo in guardia le varie anime del partito: “sarebbe un errore – questo il monito – celebrare le primarie come un’appuntamento congressuale che verrà solo più avanti”. E in ballo c’è ancora la possibilità di allargare la coalizione ad altre forze politiche e ai movimenti che hanno chiesto di confrontarsi sul programma: primo appuntamento lunedì 29 con i sovranisti di Paolo Maninchedda e Franciscu Sedda.

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