L’Algeria scippa il mare della Sardegna. Adesso il caso approda in Parlamento

L’Algeria sta cercando di ‘scippare’ le acque internazionali vicino alla Sardegna, boicottando la pesca, lasciando sempre meno spazio alle ‘barche’ sarde, mentre lentamente sposta i confini delle proprio acque territoriali. E mentre allarga la sua area di interesse sul mare, chiude entrambi gli occhi sui continui barchini carichi di migranti che settimanalmente arrivano sulle coste dell’Isola. Dall’inizio dell’anno ne sono arrivati già oltre 200 e solo le cattive condizioni meteo hanno arrestato, solo provvisoriamente, gli sbarchi. Adesso sulla questione dei confini del mare Algeria-Sardegna, dopo una prima protesta formale alle Nazioni unite da parte del Governo italiano, è esploso il caso in Parlamento e domani sarà al centro del question time in cui il Governo risponderà a una interrogazione presentata dal capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari.

L’Algeria ha allungato le mani sulle acque sarde nel 2018, quando il presidente della Repubblica proclamò la propria zona economica esclusiva, allargando i confini del mare fino a raggiungere, a volte sovrapponendosi, le coste sud-occidentali della Sardegna, quasi fino al porto di Oristano. Una decisione presa, unilateralmente e senza un confronto con gli altri stati vicini, violando quanto previsto dalla Convenzione della Nazioni unite sul diritto del mare. La decisione chiaramente, non è passata inosservata, ed è stata contestata dall’Italia davanti all’Onu. Negli ultimi due anni ci sono state numerose interlocuzioni e trattative, ma ancora non è stata trovata una soluzione e i confini sono rimasti invariati.

Proprio su questa lunga stasi è arrivata l’interrogazione del capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari su cui si concentrerà domani il question time. Lo stesso leader del Carroccio, Matteo Salvini ha chiesto lumi al Governo. “Conte riferisca sulle pretese dell’Algeria di mettere le mani sul mare di fronte alla Sardegna – ha tuonato Salvini -, Se fossero confermate le notizie, tutto quello che ha saputo fare il Governo italiano è una missione fallita ad Algeri il 16 gennaio scorso e una lettera all’Onu che forse chi l’ha ricevuta nemmeno si è degnato di leggere. Quando abbiamo saputo che l’Algeria aveva unilateralmente deciso di annettersi parte del mare davanti alle coste di Oristano e Carloforte pensavamo che il nostro Governo avrebbe avuto un sussulto di dignità. Invece nulla.  Adesso basta. Giù le mani straniere dal nostro mare”.

Immediata la replica, affidata a Facebook, del sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano. “Rassicuro Salvini, mentre lui da ministro dell’Interno dormiva svegliandosi ogni tanto per parlare di immigrati, noi stavamo già tutelando gli interessi italiani anche sulla questione delle nostre acque al largo della Sardegna. Grazie alla nostra azione tempestiva, nessun interesse italiano è stato o sarà minacciato. Negozieremo con gli amici algerini una soluzione equilibrata, mutualmente conveniente e in linea con il diritto internazionale e i nostri interessi nazionali”, scrive sul social network Di Stefano, anticipando di fatto quanto sarà detto domani durante il question time. Non è da escludere che i negoziati vengano avviati già nelle prossime settimane.

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