La voce sull’addio della sede Areus a Nuoro scatena la protesta nel territorio

La sede dell’Areus, l’Azienda regionale dell’emergenza-urgenza, inaugurata nell’ottobre 2018 nell’ex convento delle Carmelitane scalze a Nuoro, potrebbe essere trasferita dal capoluogo barbaricino. La notizia è circolata con insistenza ed è rimbalzata nel capoluogo barbaricino dove il sindaco, Andrea Soddu è sul piede di guerra contro quello che definisce “l’ennesimo scippo” per la città e per il centro Sardegna.

“D’intesa con la precedente giunta regionale – spiega il primo cittadino – il Comune ha dato in locazione a un prezzo vantaggioso i locali che oggi ospitano l’Areus e ha anche favorito la mobilità dei dipendenti verso i suoi uffici per rafforzarla e favorire la permanenza del servizio a Nuoro in pianta stabile. Ora che si arriva a istituire il 112, che andrebbe a potenziare e migliorare la qualità del servizio, si paventa che trovi sede in un’altra città. Questo non sarebbe tollerabile.

Soddu sottolinea il lavoro “per migliorare la vita dei cittadini anche attraverso il potenziamento dei servizi, ma è necessario che la Regione prenda posizione e si assuma le sue responsabilità. Si tratterebbe di un attacco grave a Nuoro e tutto il territorio e, qualora la Regione non sventasse questo tentativo, confermerebbe la volontà di smantellare tutti i servizi nel centro Sardegna”.

Il trasferimento dell’Areus “andrebbe a sommarsi ai provvedimenti che hanno interessato la Biblioteca Sebastiano Satta, che ancora attende che venga inserito il finanziamento di 500 mila euro nella Finanziaria regionale, Uninuoro (il Consorzio Universitario nuorese), la sanità territoriale e la realizzazione della linea ferroviaria Nuoro-Macomer e Nuoro-Olbia, servizi la cui mancanza o ridimensionamento non favoriscono di certo lo sviluppo del territorio”.

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