La variazione di bilancio è legge, 120 milioni per la sanità

La variazione di bilancio 2016 da 305 milioni di euro è legge. Il ddl è passato in Aula con 28 voti favorevoli e 18 contrari, al termine di tre giorni di discussione, a tratti anche aspra tra gli schieramenti.

Cuore della manovrina, i 120 milioni di euro destinati al ripiano del disavanzo della sanità e che comprendono i 25 milioni per il rimborso delle spese sostenute nel 2016 per l’acquisto dei farmaci innovativi.

Con questa stessa variazione di bilancio si anticipano alcuni interventi che saranno poi assorbiti dalla Manovra 2017: fra i più importanti 48 mln per l’Elisoccorso (8 all’anno per sei anni), 16 mln in due anni per stabilizzare i precari di Forestas, 1 milione e mezzo per garantire il personale alla città metropolitana di Cagliari. Ancora: 15 milioni in tre anni per completare la liquidazione dei Consorzi Zir, 12 per il comparto dell’acqua (7 all’Enas e 5 ai Consorzi di bonifica), 2 milioni e 100mila euro alle Province; 3 milioni e mezzo a Ipab, 15 milioni per sbloccare finalmente dopo due anni gli ammortizzatori sociali in deroga.

E soprattutto i 16,7 milioni per le politiche sociali, somma urgente che i Comuni aspettano per poter finanziare i diversi interventi destinati alle categorie più deboli.

Soddisfazione, “anche per l’andamento dei lavori”, da parte dell’assessore al Bilancio, Raffaele Paci: “Grazie alla prima rata degli arretrati della vertenza entrate, la cui chiusura positiva è stata certificata nei giorni scorsi anche dalla Corte dei Conti, garantiamo interventi importanti per i sardi, a cominciare da quelle politiche sociali verso cui la nostra attenzione continua a essere massima”.

“La legge di variazione di bilancio approvata oggi dal Consiglio regionale potrebbe contenere profili di illegittimità”. Lo dichiara il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, che sottolinea quanto già ribadito nel corso della discussione: “La copertura dei debiti fuori bilancio delle società partecipate potrebbe portare all’impugnazione della legge”. Perché? “Non potevano essere riconosciuti perché non certificati dai revisori dei conti delle singole società – ha spiegato – avrebbero potuto, in alternativa e con qualche forzatura, essere certificati dai revisori contabili della Regione, che però non sono stati ancora nominati nonostante si tratti di un obbligo previsto dalle norme che disciplinano il bilancio armonizzato”.

A questo si aggiunge il ritardo nella programmazione per il prossimo anno: la Giunta non ha presentato entro i termini il Documento di economia e finanza regionale, il rendiconto del bilancio 2015 e la manovra finanziaria per il 2017, che dovrebbe essere approvata entro il 31 dicembre e che invece rischia seriamente di slittare ad aprile”. Anche se, proprio a questo proposito, l’assessore al Bilancio Paci ha confermato stamattina che la manovra per il 2017 sarà approvata entro il 31 dicembre. Ancora Dedoni sostiene che la Regione si trova in questa situazione in seguito all’adozione del bilancio armonizzato “frutto del famigerato accordo Paci-Padoan dello scorso anno”, e che “con l’incapacità da parte dell’esecutivo di gestire i relativi adempimenti, sta portando la Regione al tracollo, con il rischio di ritrovarsi da un lato una marea di debiti, sanità in testa, e dall’altro le casse piene di soldi che non possono essere spesi”.

“La variazione di bilancio è l’emblema di una Giunta regionale dedita solo agli equilibrismi per tenere unita una maggioranza composita ed eterogenea e priva di un programma politico condiviso”. Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Pietro Pittalis. Un provvedimento che, aggiunge l’esponente dell’opposizione, “dimentica le famiglie, non fa nulla per fronteggiare la povertà crescente, lascia soli i sindaci e le loro comunità strangolati dal cappio del bilancio armonizzato”. L’Isola, conclude Pittalis, “non può vivere di proclami e risultati mai raggiunti impossibili da raggiungere se Pigliaru continuerà a farsi sfilare 700 milioni di euro l’anno da Renzi senza battere ciglio”.

Famiglie numerose sul piede di guerra dopo il mancato ripristino del bonus da 3 milioni di euro a loro destinato. Durante la discussione del disegno di legge di variazione di bilancio 2016 approvato oggi, è stato infatti ritirato un emendamento del Pd (prima firmataria Daniela Forma) che prevedeva lo stanziamento. “E’ stata un’imboscata in piena regola – denuncia il coordinatore regionale dell’associazione “Famiglie numerose”, Eugenio Cao -. L’assessore alla Sanità, Luigi Arru, ci aveva assicurato che nella manovrina sarebbero stati compresi i 3 milioni che da anni finanziano il bonus, invece non è stato fatto nulla”. Le famiglie (con quattro figli e più) a cui sino ad ora è stato destinato il fondo sono circa tremila. “L’assessore deve spiegarci che cosa è successo perché non ci stiamo ad essere presi in giro – aggiunge Cao – ora chiediamo che si faccia il possibile per reintrodurre questa misura”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share