La Sinistra che si fa male: spostamenti di partito e mancati inviti

Alessandra Carta

Potrebbero essere il secondo gruppo del Consiglio regionale, dietro Psd’Az e prima del Pd. Invece la Sinistra della massima Assemblea sarda continua a farsi male, come se l’obiettivo delle Regionali 2024 e la costruzione di una coalizione unitaria, allargata agli M5s e indispensabile per vincere (è la matematica dei numeri), fosse una cosa altra. Lontana dagli stessi protagonisti.

I fatti: a novembre gli onorevoli Antonio Piu e Diego Loi, entrati nel 2019 a Palazzo passando dalle liste civiche di Massimo Zedda, hanno deciso di prendere la tessera dei Verdi. E fin qui nessuna stranezza. Anzi. Francesca Ghirra, la donna più forte del cartello elettorale che si chiama Progressisti e nell’Isola fa capo a Zedda e a Francesco Agus, passando dalla lista di Verdi e Sinistra italiana è diventata deputata alle Politiche del 25 settembre. Eppure a Sassari, dove Piu e Loi hanno ufficializzato il loro ingresso nel partito guidato da Angelo Bonetti, proprio Zedda e Agus sono stati esclusi dal ‘battesimo’. Nessun invito per loro.

La circostanza è emersa sabato scorso a Molentargius, dove i Progressisti si sono visti per discutere proprio di politica e alleanza e hanno invitato il capo nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, e Massimiliano Smeriglio, l’europarlamentare del Pd che lavora per costruire una galassia (unitaria) di movimenti e liste che si ispirano ai valori progressisti e ambientalisti, ma coi dem non vogliono stare. Non almeno nello stesso partito.

A Molentargius, a differenza di quanto accaduto un mese fa, Piu e Loi sono stati invitati. Idem la consigliera regionale ex Progressisti, Maria Laura Orrù, che fa anche la sindaca di Elmas, a sua volta era presente a Sassari ma non all’incontro di Zedda e Agus. Stesso discorso per Thomas Castangia, il talent scout della Orrù alle Regionali del 2019 con i voti di Possibile, di cui è leader in Sardegna.

Ecco, alle elezioni sarde di quasi quattro anni fa tutti questi consiglieri erano la Sinistra del Pd, Oltre Zedda e Agus più la Orrù, Piu e Loi, è stata eletta anche un’altra transfuga dai Progressisti, Laura Caddeo, che si è avvicinata al movimento nazionale Demos, fondato da Mario Giro, ex viceministro ai tempi di Matteo Renzi e Paolo Gentiloni premier.

Non è finita: una volta uscite dai Progressisti, la Orrù e la Caddeo sono entrate nel gruppo di Art1-Leu, la frangia anti-Renzi del Pd che segnò l’uscita di scena dal Partito democratico di Luigi Bersani e Roberto Speranza, i quali adesso hanno fatto ritorno a casa, visto che l’ex sindaco di Firenze ha la sua Italia Viva. In Consiglio regionale, i Leu-Art1 eletti sono Eugenio Lai e Daniele Cocco, primo cittadino di Escolca l’uno, ed ex di Bottidda l’altro. Lai e Cocco non hanno ancora chiarito se divorzieranno da Bersani e Speranza e passeranno pure loro con Sinistra italiana e Verdi. Fatto che la scomposizione dell’atomo continua senza sosta. Uniti ai Progressisti e agli ex arriverebbero a nove scranni. Il Psd’Az ne ha undici, il Pd sette.

La mossa strana di Piu e Loi è che hanno invitato a Sassari sia Bonetti che Possibile per ‘benedire’ il loro ingresso nei Verdi, ma in Consiglio regionale sono sempre nel gruppo dei Progressisti di Zedda e Agus, però ignorati, come detto, e non chiamati all’iniziativa di novembre. Nel gruppo, senza fare mosse strane, è rimasto solo l’onorevole Gianfranco Satta. Che al momento non ha dato segni di fastidio.

Gli osservatori più attenti diranno: se Zedda e Agus hanno perso qualche pezzo strada facendo, un motivo ci sarà. Nessun dubbio. Il gruppo che ruota intorno all’ex sindaco di Cagliari è talvolta percepito come un cerchio magico. Ma se poi la scomposizione dell’atomo, tra meno di un anno, diventa ricomposizione con le Regionali 2024, viene male spiegare agli elettori che ci si è divisi per stare di nuovo insieme a stretto giro.

Del resto proprio alle Politiche del 2022, Possibile ha fatto coi verdi e Sinistra italiana un pezzo di strada candidando Giulia Andreozzi, altra eletta in un lista civica per la Ghirra alle Comunali del 2019 e passata con Possibile. Salvo poi tornare a sostenere comunque la Ghirra lo scorso 25 aprile.

A Montentargius Massimo Zedda ha provato a dirlo a Fratoianni e a Smeriglio suggerendo di imboccare finalmente la nascita di un partito unitario. Ma la sinistra ha storicamente un problema di leadership: tutti vogliono fare il capo e pochissimi pensano di dover fare l’esercito. Si attende adesso la prossima puntata. Magari con inviti per tutti.

Alessandra Carta

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share