La Sardegna possibile in 20 storie. Così Murgia avvia la sua campagna

Un mese tondo tondo. Da oggi fino al 2 agosto, alla vigilia della data in cui scioglierà le riserve sulla sua possibile candidatura a governatrice (LEGGI L’ARTICOLO), la scrittrice Michela Murgia (Premio Campiello per il romanzo Accabadora) racconterà 20 storie di chi resta in Sardegna, nonostante tutto. L’annuncio lo ha fatto ancora una volta sul web, dal suo sito: “Consideratelo un diario di viaggio nella Sardegna possibile, quella che c’è già e resiste, quella che nessuna politica ascolta più, se mai lo ha fatto”.

Una sorta di pre-campagna elettorale calcata sul personaggio e il perché arriva a metà post, dopo i vari ringraziamenti a chi ha sostenuto la sua possibile discesa in campo più ufficiosa che ufficiale, “da valutare dopo una verifica” – ha specificato lei. E questo è un primo sondaggio, dopo la richiesta avanzata da ProgReS (Progetu Republica) e il suo impegno civile – sul femminicidio e sulle proteste di Arborea contro il progetto Saras. E così l’iniziativa è anche una risposta all’obiezione più comune che le è stata mossa in questi giorni: quella dell’inesperienza dei meccanismi di Palazzo. Michela Murgia ripropone la sua idea di politica e di persone prestate alla politica, con un inizio e una fine mandato: “Nessuno è inadatto al bene comune se è onesto, ha un minimo di strumenti per organizzare le scelte e ha il coraggio di farle; in tutti i paesi democratici del mondo chiunque voglia svolgere questo servizio lo fa per il tempo necessario e poi torna alle sue normali occupazioni. Invece qui non accade da così tanto tempo che tante persone si sono convinte che “fare il politico” e “fare politica” siano la stessa cosa”. Insomma: no al politico di mestiere, quello che passa da un incarico all’altro.

D’altronde, ricorda, la Sardegna è stata governata da chiunque in sessant’anni: “commercialisti, imprenditori, ingegneri, giornalisti, giudici, medici, avvocati e anche gente che non aveva mai svolto un lavoro in vita sua”. E sulle competenze, dice, poche segnalazioni. Nonostante gli inciampi abbastanza frequenti dei professionisti, ed ecco l’elenco-bestiario: “Bandi annullati per incapacità di gestire la mole di domande, richieste di zona franca mandate all’ente sbagliato, gente che va in consiglio regionale una volta su dieci, gruppi consiliari indagati per mancati rendiconti, avvisi di garanzia, nomine demenziali, clientele spacciate per “aiuti alle persone”.

Perché si parla quindi di pregiudizio di competenza solo per una scrittrice? Forse perché si pensa non sappia occuparsi di storie reali. Eppure, ricorda ancora, di storie non vere ne sono state raccontate in queste legislature: quelle dei sardi incapaci a fare gli imprenditori, quella sul “bisogno di energia e invece ne produciamo già più di quella che ci serve” e così via.

Ma, dice la Murgia: “chi controlla le parole controlla la realtà”. E ribadisce che le storie non sono tutte uguali, per questo scriverà di personaggi – veri – che non hanno bisogno di “salvatori”.

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