La Sardegna corre sul fine vita. La maggioranza: “Legge in aula ai primi di luglio”

Approderà nell’aula del Consiglio regionale ai primi di luglio, la legge sul fine vita che oggi ha di fatto concluso il suo iter in commissione Sanità. Il parlamentino presieduto dalla dem Carla Fundoni, dopo aver chiuso martedì scorso il ciclo di audizioni, questo pomeriggio si è riunito per analizzare gli emendamenti depositati al testo – sono circa 50, quasi tutti di Fdi – e di fatto terminerà in serata il suo lavoro sul provvedimento. Ora la proposta dovrà passare attraverso una relazione tecnico-finanziaria dell’assessorato alla Sanità, per poi essere valutata dalla commissione Bilancio.

Quindi il ritorno in commissione Sanità per l’approvazione definitiva – attesa per il prossimo martedìv- data da cui partiranno anche i dieci giorni a disposizione della minoranza per redigere la relazione. Calendario alla mano, la legge dovrebbe approdare in aula la seconda settimana di luglio, prima comunque della variazione di bilancio annunciata dalla giunta.

“Questo è certamente un tema divisivo- spiega ai cronisti Fundoni prima della riunione – ma credo che in commissione sia stato svolto un ottimo lavoro, in un clima di collaborazione e rispetto tra schieramenti. Ci tengo a ringraziare tutti gli auditi, perché hanno svolto un lavoro prezioso per tutti i consiglieri regionali, non solo per quelli che fanno parte della commissione”.

Sul rischio che la legge possa essere impugnata dal governo, come già accaduto in Toscana, Fundoni chiarisce: “Nella nostra norma abbiamo inserito, proprio pensando all’esempio della Toscana, delle integrazioni, diciamo che ci siamo portati un po’ avanti rispetto a questa ipotesi. Fondamentalmente crediamo che come vulnus resti solo quello su chi si debba occupare di questo tema, se il governo o le regioni”. All’attacco il centrodestra con Alice Aroni, esponente dell’Udc e vice presidente della commissione Sanità: “Questo è un tema troppo importante, delicato e sensibile per poter essere affrontato così celermente, con poche audizioni in commissione – spiega -. Sarebbe stato opportuno aspettare un provvedimento del governo, perché la competenza in materia è statale, non regionale. Sarà l’ennesima norma di questa legislatura ad essere impugnata”.

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