App ne esistono di tutti i tipi e per trovare spazio nella galassia del web la Regione ha deciso di affidarsi agli scienziati del Crs4 e ai consigli del pioniere Nichi Grauso. L’assessore regionale al Turismo, Gianni Chessa, rivela presto sarà disponibile un’app di “altissimo livello” in grado di dare informazioni e consigli per conoscere ogni angolo dell’Isola. La novità principale è che non si tratta del pacchetto completo fornito da una società esterna di amici o da un gruppo di giovani alle prime armi: gli aspetti tecnici vengono curati da una delle massime eccellenze presenti nell’Isola: il Crs4, che proprio in questo periodo spegne le sue trenta candeline.
È stato il numero uno di scienziati e ricercatori del centro di Pula, Giacomo Cao, a ringraziare la Regione per la proposta di collaborazione e spiegare che dietro l’app ci sono gli specialisti del Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna. “Per l’app è stata utilizzata un’architettura tecnologica di altissimo livello elaborata dai nostri esperti, con una struttura modulare e scalabile – spiega l’amministratore unico del Crs4 -, il tutto rigorosamente aperto a contributi esterni con open data e open source“. Perché uno dei punti di forza sarà proprio la possibilità di far crescere e migliorare l’app col contributo di esperti esterni che potranno aggiungere il loro tocco per realizzare un sistema che possa essere apprezzato e sfruttato dal più vasto numero di utenti.
“Per questa campagna di promozione turistica digitale ho sfruttato il logo colorato con la scritta Sardegna che era stato realizzato dalla Giunta Soru, così è nato il logo ‘Sardinia’ abbinato ai Quattro mori, simbolo dell’Isola – spiega l’assessore al Turismo, Gianni Chessa -. Abbiamo anche acquisito i domini prima che qualcuno li prendesse, come è capitato con ‘Visit Sardinia’ che ora non possiamo più sfruttare”. L’esponente della Giunta Solinas ha sottolineato il cambio di marcia che ha voluto dare al suo assessorato: “Ho ereditato una struttura che aveva molte lacune col sito ‘Sardegna turismo‘ che non fa accessi, ma soprattutto in un settore nevralgico come questo non c’erano esperti di marketing e comunicazione: figure fondamentali per la promozione dell’Isola”. L’assessore ha aggiunto: “Vogliamo innovare totalmente metodologia e strategia di promozione della Sardegna, senza abbandonare le azioni classiche, come fiere, eventi pubblici, pubblicità su giornali e riviste. In particolare, per l’importante vetrina delle fiere abbiamo scelto di dare spazio e ruolo nell’organizzazione ad altri attori sardi, come le Camere di commercio, con l’obiettivo di non avere più un ruolo marginale in questi eventi. Vogliamo rappresentare al meglio le meraviglie che la nostra terra può offrire ai visitatori, curando il dettaglio e la presentazione, offrendo così un adeguato biglietto da visita”.
Al termine di un anno di lavori nasce un’app incentrata su una mappa della Sardegna dove sarà possibile esplorare le diverse zone grazie a informazioni accompagnate da immagini e brevi video anche in 3d, ma ci saranno tanti servizi collaterali come i contatti di tutte le strutture e le guide turistiche certificate, la possibilità di individuare il parcheggio più vicino alla metà prescelta e altre informazioni utili per organizzare un viaggio o un’escursione. La Regione ha fatto la sua parte, ma ancora non ha ricevuto la risposta sperata dai 377 Comuni dell’Isola: “Capisco che con la pandemia in corso ci possano essere molte difficoltà per le amministrazioni comunali – ha rivelato Chessa -, sono arrivate solo 124 risposte, stiamo sollecitando continuamente per avere tutto il materiale a disposizione. Altrimenti lo metteremo noi, perché ogni zona dovrà essere coperta”. Questo è uno degli aspetti che frena il rilascio dell’applicazione, che ormai dovrebbe essere imminente: “Speriamo di farcela per gennaio”.
Con gli interventi dell’esperto di marketing territoriale Andrea Pugliese e delle giornaliste Elsa Pascalis e Anna Mazzone la nuova strategia di marketing digitale della Regione è stata presentata all’aeroporto di Cagliari, in uno scalo deserto a ridosso di Natale, con molti riferimenti ai problemi legati alla pandemia, ma anche ai possibili risvolti positivi che lo smart working potrebbe portare alla Sardegna. Il fondatore di Video on line, Nichi Grauso, che ha dato il suo contributo durante la fase di creazione dell’app e della strategia turistica, ha sottolineato come gli aeroporti sardi siano vicini a località dotate di ogni servizio che potranno attrarre non solo turisti stagionali ma anche lavoratori in smart working che potranno scegliere di trasferirsi nell’Isola per un paio di mesi. Grauso ha ricordato anche l’importanza del Crs4 per la Sardegna e la grande intuizione della classe politica di trent’anni fa “se non ricordo male fu una visione di Antonello Cabras quella di portare in Sardegna un germe: grazie al Crs4 ebbi la possibilità di intravvedere quello che sarebbe successo nei decenni successivi”.
L’ex editore dell’Unione Sarda e del Giornale di Sardegna/EPolis ha apprezzato molto la scelta della Giunta Solinas di sfruttare al meglio questo patrimonio tecnologico. “Ora, per la prima volta con forza, l’assessorato regionale ha deciso di utilizzare al massimo le tecnologie di cui disponiamo e di cui il Crs4 può essere creatore e fornitore”. Ma, tenendo fede al suo ruolo di pioniere visionario nel campo delle nuove tecnologie, vede l’app come un punto di partenza e lascia intravvedere scenari difficili da immaginare. “Si parla di un’app che io vedo come uno degli elementi di output di un momento di aggregazione di informazioni – aggiunge Grauso -. che poi sarà destinato a evolversi, anche attraverso strumenti che oggi esistono, ma che ancora non intravvediamo completamente nella loro completezza”. Lasciando intravvedere questi scenari futuribili ha poi spiegato come sia cambiato il mondo della comunicazione e di come i contenuti adesso arrivino dal basso, dagli utenti: “È importante che questo momento di aggregazione sia attrazione di contenuti, oltre quelli di Comuni e Regione: un momento, mi piace chiamrlo così, teso a indurre il maggior numero di soggetti a caricare le loro informazioni”.
Quando Nichi Grauso parla di nuove tecnologie sembra di vedere il protagonista di ‘Ritorno al futuro‘ che, piombato negli anni Cinquanta, si esibisce con una sfilza di virtuosismi alla chitarra elettrica ai tempi in cui il rock era solo agli albori e, davanti allo stupore generale, afferma “penso che ancora non siate pronti per questa musica”. Così il fondatore di Video on line ha lasciato intravvedere l’evoluzione delle strategie di promozione turistica, andando oltre la ‘semplice’ app del presente: “Il Crs4 sarà in grado di sviluppare questa fase con tutti gli strumenti che la tecnologia potrà offrire: potranno essere gli ologrammi, ma in un prossimo futuro, potranno anche essere modalità di collegamento e di servizio che oggi è forse troppo visionario rappresentare – ha concluso -, e forse non è ancora questo il tempo per farlo”.
Marcello Zasso