‘Lotta dura’ dell’opposizione in Aula: 1.210 emendamenti-barzelletta

Aula di via Roma paralizzata dai 1.210 emendamenti presentati dal centrodestra sull’assestamento di bilancio e diventati 84.700 fotocopie.

“La parola incrementata è sostituita con aumentata“. O ancora: “Il periodo al fine di è sostituito con per“. Sono questi alcuni dei 1. 210 emendamenti presentati dal centrodestra sull’assestamento di bilancio. Ovvero, lo spostamento di soldi, da un capitolo all’altro di spesa, che la Giunta ha fatto sulla Finanziaria 2013 per dare più soldi ai Comuni. Ma anche per pagare le imprese che hanno crediti con le pubbliche amministrazioni e per cominciare a ridurre il buco milionario delle Asl. Tuttavia, in Consiglio regionale, cui spetta all’approvazione definitiva dell’assestamento, Forza Italia, Udc, Riformatori, Uds, Fratelli d’Italia e Movimento per la Zona franca si sono scatenati con richieste di modifiche che nulla c’entrano con la materia finanziaria, né sembrano sostanziali per il destino della Sardegna. In Aula è stallo da due giorni, e il copione si è ripetuto identico in commissione Bilancio, dove il provvedimento dell’Esecutivo è transitato prima di arrivare in Consiglio.

Insomma, in via Roma si è raggiunta la paralisi istituzionale. Ma non è tutto. Quei 1.210 emendamenti sono diventati 84.700 pagine, dopo che si è reso necessario stamparli in 70 copie. Cioè una per ogni consigliere, più 10 di riserva. Sono state usate 170 risme da 500 fogli ciascuna. Costo unitario: 3,68 euro. Spesa totale: 625 euro. Ovvero quanto la pensione di tanti anziani della Sardegna. Si aggiunga che per fare tutte quelle fotocopie, ieri dieci messi del Consiglio hanno dovuto fare 3 ore di straordinario a testa. Tirando ancora le somme, sono 8 euro netti per ogni 60 minuti di lavoro in più rispetto a quello contrattuale. Cioè altri 240 euro.

In una sera, si è così arrivati a quasi mille euro solo per le fotocopie. Senza considerare che quando commissioni e Consiglio si riuniscono, si mette in moto una macchina amministrativa che vale molte altre centinaia di euro per pagare il personale che assiste alle sedute. O che deve stare negli uffici oltre l’orario di lavoro.

Anna Maria Busia, consigliere di maggioranza in quota Centro Democratico, non nasconde l’indignazione. “I sardi dicano se questi emendamenti sono decisivi per cambiare rotta all’economia della nostra Isola, affossata da cinque penosi anni di governo di centrodestra che, insaziabile, continua a giocare sulla pelle dei sardi”. La Busia aggiunge: “La cosa più assurda è che dopo aver preparato quella montagna di correzioni inutili, quegli stessi consiglieri stanno invocando in Aula una richiesta di dignità per l’Isola nei tavoli romani. È davvero ora di finirla”.

Inutile dire che in Consiglio è stato scontro durissimo tra schieramenti. Una battaglia che solo nel tardo pomeriggio si è allentata. Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia) è il primo firmatario dell’emendamento col quale ha chiesto di cambiare la parola incrementata con aumentata, al sesto comma dell’articolo 1. Dice: “Queste richieste di modifica fanno parte della normale dialettica consiliare. È questione di rapporti istituzionali. Se in commissione Bilancio la maggioranza fosse stata meno arrogante, anche noi ci saremmo comportati diversamente. E comunque il centrosinistra aveva sette mesi di tempo per cercare di limitare la fame. Ci sono una marea di risorse non impegnate”.

Attilio Dedoni (Riformatori) ha invece presento un emendamento per chiedere la soppressione della parola complessivamente, dal terzo comma dell’articolo 1.  Il consigliere di minoranza sottolinea: “L’ho ritirato. Ma l’avevo presentato per far capire al centrosinistra che la Sardegna è in una situazione drammatica“. E a domanda precisa su quale relazione esistesse tra quella richiesta di modifica e l’obiettivo di migliorare l’economia dell’Isola, Dedoni replica: “È un gioco parlamentare, quello degli emendamenti. Vedrete cosa succederà in Sardegna nei prossimi mesi, questa maggioranza sta tagliando tutto”.

Franco Sabatini (Pd), presidente della commissione Bilancio, chiarisce: “Questo assestamento di bilancio permetterà di emettere 216 milioni nell’economia reale, e questo che non si è capito. Abbiamo dato 40 milioni in più agli enti locali e 33 per pagare i debiti delle pubbliche amministrazioni con le imprese (tecnicamente si parla di perenzioni). Anche i 103 milioni destinati alle Asl per cominciare a ripianare i 400 di buco complessivo, saranno poi usati dalle aziende sanitarie per dare soldi alle aziende creditrici”. Sabatini sottolinea: “Apprezzo i gesti distensivi arrivati dall’opposizione in serata. L’assestamento va approvato quanto prima, perché è una risposta alla Sardegna“. Il presidente non nasconde che “l’assestamento ha implicato tagli in altri settori, ma per esempio sono stati sacrificati investimenti di opere che quest’anno era impossibile appaltare e quindi li abbiamo fatti slittare al 2015”.

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, si mantiene equidistante dalla polemica sulle fotocopie. Già il 24 settembre ha dato l’ordine di passare ai formati digitali per le sintesi delle sedute e adesso ha deciso di imporre lo stop alle fotocopie anche per gli emendamenti. “Ho chiesto agli uffici – ha detto in Aula – di predisporre uno studio preventivo sull’informatizzazione globale dell’Assemblea. L’obiettivo è ridurre i costi, garantendo, nel contempo, la massima efficienza dei servizi consiliari”.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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