“In Parlamento il Movimento 5 stelle è una prigione: espulsione e fiducia cieca nel leader, la rivoluzione dal basso è rimasta uno slogan“. L’ex deputata grillina, Paola Pinna, espulsa dal partito e passata al gruppo misto della Camera, torna ad attaccare il movimento e Beppe Grillo annunciando, in un’intervista a L’Unione Sarda: “Comunque vada, non ho intenzione di tornare indietro. Io diventare renziana? Non credo“.
La deputata ribadisce che il motivo della presunta mancata restituzione di parte dello stipendio “è un’infamia assoluta. Una volta chiarito l’equivoco, se fossero stati in buona fede avrebbero dovuto revocare l’espulsione. Mi hanno fatto pagare l’indipendenza di giudizio e le domande scomode”. Per la Pinna, Grillo come Berlusconi “guidano entrambi partiti padronali” e giudica “assurdo” il rifiuto di alleanza di governo “se ti ha votato il 25 per cento degli italiani. Pensavo che avremmo dato un contributo a far nascere il governo. Sbagliavo. Non siamo andati oltre il grido di battaglia ‘tutti a casa’. Era già deciso dall’alto. Forse Grillo e Casaleggio si sono trovati sulle spalle una responsabilità che non volevano gestire”.