L’Arpas, un modello nazionale di inefficienza

Bocciatura nazionale per l’Arpas (l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), indicata come esempio unico di malfunzionamento e inefficienza dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).

Bocciatura nazionale per l‘Arpas (l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), indicata come esempio unico di malfunzionamento e inefficienza dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).

D’altra parte, l’agenzia regionale sarda, caso unico in Italia, alla fine del 2013 ha deciso di non dar seguito alla convenzione con l’Ispra relativa ai controlli su siti industriali come Saras, E.On. e Portovesme.  Questo perché  “l’agenzia – come si legge in delibera (guarda) – non dispone di qualificate risorse umane destinate ai controlli nazionali, nelle more della attivazione di procedure concorsuali per il completamento degli organici”.

Una motivazione che ha sorpreso, visto l’organico dell’Arpas. Il suo direttore, Bruno Simola, può contare su oltre trecento dipendenti e ben 45 dirigenti, uno ogni sei contrattualizzati. Una mastodontica organizzazione costa ogni anno alle casse pubbliche 21 milioni di euro. Ma non ha “qualificate risorse umane” per i controlli.

Ed ecco la bocciatura da Roma, in persona dal direttore  dell‘Ispra, Stefano La Porta il quale ha sottolineato che, mentre tutte le agenzie nazionali lavorano in piena sinergia e disponibilità per raggiungere obiettivi comuni, quella sarda è invece un caso-limite di mal funzionamento.

Le considerazioni di La Porta, sono state presentate alla Camera dei Deputati davanti alla VIII Commissione per l’Ambiente, il Territorio e i Lavori Pubblici, mentre si parlava del recepimento delle direttive europee in Italia a proposito di emissioni industriali.

La Porta durante la sua audizione ha ricordato che per un efficiente e rigoroso monitoraggio dell’ambiente e dell’inquinamento nel paese è fondamentale la collaborazione tra l’Ispra e le agenzie regionali che si muovono sul territorio. “L’esperienza di coordinamento tra Ispra e le Agenzie Regionali è stata sinora ricca di tanti episodi di successo, per la significativa disponibilità mostrata dalla agenzie regionali con le quali Ispra ha sottoscritto apposite Convenzioni”.

Esperienza non sempre positiva: secondo La Porta, “Il caso limite è rappresentato da un’agenzia Regionale che a fine 2013 ha ritirato la delibera di approvazione dell’atto convenzionale, finalizzato al supporto all’Ispra per l’espletamento dei controlli Aia statali”. Questo “caso limite” è proprio la Sardegna.

 

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