Oltre 1,8 milioni di persone in piazza a Barcellona per la Diada, la festa della Catalogna che cade l’11 settembre. Tra queste, anche una delegazione di IRS, Indipendentzia Repubrica de Sardigna, composta dal presidente e consigliere regionale Gavino Sale, dal portavoce Simone Maulu e dall’attivista Laura Piras. L’edizione 2014 della Diada assume un significato particolare, posto che il 9 novembre prossimo potrebbe tenersi il referendum per l’indipendenza della Catalogna e nel frattempo, gli scozzesi sono chiamati alle urne il 18 settembre prossimo per l’indipendenza dall’Inghilterra.
“È un momento storico particolare – ha detto Sale, che dal palco principale ha parlato della situazione in Sardegna -. Oggi siamo a Barcellona, domani saremo a Capo Frasca e fra tre giorni una delegazione di sei consiglieri regionali, quindi istituzionale, sarà in Scozia in vista del referendum del 18. Questo fermento dimostra che la via praticata da almeno dieci anni è reale”. Anche in Sardegna? Secondo Sale il momento è propizio. “Dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione, l’indipendenza è chiaramente il risultato auspicabile e mi sembra che, in questo senso, il ‘vento’ stia tirando abbastanza forte. È un processo democratico, non violento, pacifico: ci stiamo dando il valore che ci meritiamo”.
“L’accelerata degli ultimi anni è segno che l’indipendenza è un tema sentito in tutta Europa – aggiunge Maulu -. Parliamo di una questione di democrazia e noi dobbiamo guardare con attenzione questi processi. Anche per questo andremo in Scozia, insieme con le delegazioni di altri paesi come Corsica, Paesi Baschi e Catalogna”.