Ironie social sull’esponente M5s per gli errori mentre legge un testo in Aula, la sua replica in Consiglio: “Attacco sterile, sono dislessico”

È diventato in poche ore virale sui social – bersaglio di ironie e sfottò – il video di Emanuele Matta, consigliere regionale in Sardegna del M5s e segretario d’aula, impegnato ieri nella lettura delle interrogazioni presentate, e purtroppo per lui inciampato in numerosi errori di pronuncia. A scatenare in particolare il sarcasmo anche di esponenti politici isolani, la lettura dall’esponente pentastellato di “Sos Enattos”, il nome delle miniere di Lula candidate ad ospitare l’Einstein Telescope, con “S.o.s. Ettannos”.

“Purtroppo non siamo su ‘Scherzi a parte’, ma nel Consiglio regionale della Sardegna– il commento su Facebook di Michele Pais, esponente della Lega ed ex presidente dell’assemblea, rilanciando il video di Matta-. A parlare è un onorevole del M5s che dimostra di non avere la benché minima idea del più grande progetto scientifico europeo per cui sta concorrendo la Sardegna. L’s.o.s lo devono lanciare i sardi, se questa è la maggioranza che governa la Regione”.

Oggi Matta è tornato sulla vicenda in aula: “Accetto sempre il confronto, perché il dibattito è il cuore della democrazia – il discorso del consigliere regionale, intervallato anche questo da inciampi -. Tuttavia, ciò che sorprende non è tanto la critica, quanto il modo in cui alcuni esponenti dell’opposizione hanno scelto di strumentalizzare questo episodio, trasformandolo in un attacco sterile e fuori misura. A loro voglio dire solo una cosa: grazie. Perché, involontariamente, hanno acceso un riflettore su un tema che merita più attenzione e sensibilità: la dislessia“.

Prosegue Matta: “Non cerco giustificazioni. Ma chi, come me, ha affrontato per tutta la vita questa sfida, sa bene cosa significhi sentirsi in difetto per un errore di lettura o di pronuncia. Ho vissuto questa condizione prima da studente, poi da ingegnere e infine da rappresentante politico. E ogni volta che inciampavo in un piccolo errore, provavo un senso di inadeguatezza. Ma la realtà è un’altra: i limiti, veri o presunti, non devono mai essere un freno”. Alcuni “potrebbero pensare che chi convive con la dislessia o con il disturbo da deficit di attenzione e iperattività dovrebbe evitare di prendere la parola in aula o di leggere testi complessi per scongiurare possibili difficoltà. Io non ci sto. Non posso accettarlo. Chi oggi sceglie di ironizzare forse ignora che si tratta di una condizione molto diffusa, che non si affronta con il silenzio o l’esclusione, ma con impegno, determinazione, rispetto ed esercizio”.

Per poi chiudere: “Mi scuso con i sardi per l’errore, ma colgo l’occasione per ribadire il mio impegno: lavorare per una Regione che merita rispetto, serietà e soluzioni concrete. Ognuno ha il suo stile: c’è chi fa politica con le idee e chi con le battute. Io ho sempre scelto le idee”. Parole, quelle del pentastellato, accolte da un lungo applauso dell’aula, a cui ha fatto seguito la solidarietà di Franco Mula e Paolo Truzzu, entrambi esponenti di Fdi: “Mi ha colpito molto l’intervento del collega – spiega Mula-. Non ho nulla da incolparmi, perché non ho mai utilizzato i social per denigrare altri esponenti politici, come molti colleghi fanno puntualmente. In ogni caso chiedo scusa a nome di tutta la minoranza”. Quindi Truzzu: “Sottoscrivo tutto l’intervento di Matta, tranne un passaggio: non deve chiedere scusa a nessuno. Chi deve chiedere scusa è probabilmente qualcun altro, anche se ribadisco che non è abitudine di chi siede in questi banchi utilizzare i social per denigrare i colleghi”.

Sul caso è intervenuta Alessandra Todde, che ha riconosciuto al collega “molto coraggio. Il coraggio di spiegare che gli errori di lettura sul testo che ha letto ieri durante la seduta dell’Aula sono legati alla sua dislessia. E non c’entra nulla la distrazione o l’ignoranza, come qualcuno ha tentato di far credere, strumentalizzando l’accaduto. Con questo gesto il collega Matta non solo ci ha emozionati, ma ha acceso un faro sul suo disturbo parlandone a testa alta, in modo dignitoso e sereno. Grazie”.

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