Nuovo inceneritore a Porto Torres? Piras (Sel): “Notizie inquietanti dal Governo”

“Le notizie che riferiscono dell’intenzione del Governo Renzi di finanziare nuove linee di incenerimento in tutto il Paese, delle quali una verrebbe assegnata all’Isola, sono inquietanti e danno il senso preciso di quanto sia arretrato in Italia il ragionamento intorno al trattamento dei rifiuti solidi urbani”. Lo denuncia il deputato di Sel, Michele Piras, intervenendo sull’ipotesi che possa essere realizzato un impianto a Porto Torres. “Mentre nella parte più avanzata dell’Europa si svolta progressivamente verso una filosofia ‘rifiuti zero’ e verso l’ulteriore potenziamento della differenziazione del rifiuto, del riuso, del riciclo e del recupero dei materiali, qui da noi – argomenta il parlamentare sardo – si persegue autisticamente la scorciatoia dell’incenerimento, pratica obsoleta e da più parti certificata come dannosa per l’ambiente e la salute. Pratica che spreca materia e non elimina la questione delle discariche, poiché le ceneri residuate dalla lavorazione hanno bisogno di essere stoccate ed in ogni caso non potranno mai più essere utilizzate”.

Piras si schiera contro l’ipotesi del nuovo inceneritore e spiega che “in Sardegna ci sono già due impianti, obsoleti, potenzialmente dannosi che sono, come dimostra il caso di Tossilo, causa di enormi problemi sia sul piano ambientale che sotto il profilo della gestione economica”. Secondo il deputato “l’enorme mole di risorse previste per i cosiddetti ‘revamping’ e per la costruzione di nuovi impianti potrebbero essere meglio utilizzate, costruendo impianti al servizio della raccolta differenziata e del riciclo e riuso dei materiali. Impianti che inquinano meno, costano meno e, se adeguatamente supportati dalle giuste scelte politiche, generano molti più posti di lavoro, indotto e forniscono un servizio migliore alla cittadinanza”.

 

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