Impugnazione riforma sanitaria, il centrodestra: “Una figuraccia”

“No comment” dall’assessore Armando Bartolazzi sulla richiesta dell’ufficio legale del ministero della Salute di impugnazione davanti alla Corte costituzionale della riforma sanitaria approvata dal Consiglio regionale sardo lo scorso 7 marzo. L’assessore regionale alla Sanità, intercettato dai cronisti dopo il vertice con capigruppo del campo largo sulla finanziaria, ha preferito non rilasciare dichiarazioni sulla decisione romana. Parlano invece i consiglieri regionali di opposizione, e naturalmente vanno all’attacco della maggioranza e dell’esecutivo di Alessandra Todde: “L’opposizione l’ha detto in tutte le sedi- spiega Alice Aroni dell’Udc- ed in tutti i modi possibili, che la ‘pseudo’ riforma sanitaria era incostituzionale e sarebbe stata impugnata. Ma la prepotenza e l’arroganza politica della presidente Todde, l’hanno portata a dare priorità a questa norma di spoil system rispetto alla finanziaria- legge atta solo a commissariare i direttori generali- condannando la Regione a quattro mesi di esercizio provvisorio”.

Quindi Umberto Ticca, capogruppo dei Riformatori: “E’ accaduto quello che noi abbiamo sempre detto sarebbe successo: questa ‘leggina’ sulla sanità- oltre ad essere totalmente ininfluente sulla quantità e la qualità dei servizi sanitari erogati ai cittadini- era anche illegittima. Glielo abbiamo detto in discussione generale in aula, glielo abbiamo detto nell’articolato, e glielo abbiamo ripetuto nelle dichiarazioni finali: era chiaro che il governo avrebbe impugnato questa norma, e che si andrà verso una sua parziale cancellazione”. Una legge per Ticca “del tutto inutile, che in maniera completamente sbagliata è stata anteposta alla finanziaria”.

Per Corrado Meloni di Fdi “è in arrivo un pesante stop per il ‘poltronificio Todde’. Hanno ritardato deliberatamente il documento di programmazione più importante della Regione, la finanziaria, per approvare la ‘pseudo’ riforma della sanità firmata dall’assessore ‘a tempo’ Bartolazzi, voluta esclusivamente per commissariare i direttori generali delle aziende sanitarie e per partecipare, nel più breve tempo possibile, alla spartizione delle poltrone”. Oltre a “conseguire il record del quarto mese di esercizio provvisorio, con tutte le pesanti conseguenze che ne sono derivate, stanno per raggiungerne un altro- attacca Meloni- l’ennesima legge regionale impugnata. A riprova di una giunta regionale e di una maggioranza che si stanno dimostrando inadeguate”. Chiude Fausto Piga, vicecapogruppo dei meloniani: “Mi auguro che ora le malelingue non dicano più che l’opposizione sa solo criticare, perché se la maggioranza avesse ascoltato l’opposizione avrebbero evitato una figuraccia. E oggi avremmo avuto la finanziaria senza perdere tempo con il poltronificio sanità”. Ora “diranno che loro sono dalla parte del popolo- prosegue- e che sono perseguitati da fantomatici poteri forti. Ma se si governa con pressapochismo e si scrivono leggi pasticciate è normale che gli uffici legislativi dello Stato propongano impugnazioni”

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