Olzai contro Abbanoa, il sindaco: “Pronti alla disobbedienza civile”

Dovranno entrare in Abbanoa i comuni che finora ne son rimasti fuori. L’Egas (Ente di governo dell’Ambito della Sardegna) lo ha intimato lo scorso 20 settembre, non riconoscendo a 29 amministrazioni comunali la possibilità di gestire in maniera autonoma il servizio idrico. La decisione non è, però, andata giù al sindaco di Olzai Ester Satta, che esplicita l’intenzione del paese barbaricino di “lottare per conservare un diritto primario come quello dell’acqua. Siamo pronti anche a ricorrere alla disobbedienza civile di fronte a tale bullismo istituzionale”, si legge in un comunicato.

Prima della delibera firmata dall’Egas lo scorso 20 settembre, il comune di Olzai aveva impugnato di fronte al Tribunale delle Acque gli atti con cui si obbligavano i comuni ‘autonomi’ a cedere la gestione dell’acqua ad Abbanoa.

“La recente decisione rappresenta un ennesimo atto di arroganza che impone ai comuni virtuosi – è il caso di Olzai – autonomi nell’approvvigionamento, nella  gestione e nella depurazione ad entrare nei ranghi di Abbanoa, nonostante il nostro attuale sistema sia improntato su criteri economicità, efficienza ed efficacia, a differenza di quanto accade nella società in house della Regione”, attacca Satta. E aggiunge:”L’Egas, però, piuttosto che svolgere la sua azione di controllo rispetto a quella azienda, che fa davvero acqua da tutte le parti, continua un accanimento inspiegabile rispetto a comuni competenti e capaci, visti i risultati ottenuti: acqua potabile, nessun razionamento, interventi immediati in caso di perdite, assenza di reti colabrodo”.

 

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