Il pupillo sardo di Berlusconi. Silvio rottama la vecchia Forza Italia

Giuseppe Fasolino, consigliere regionale e sindaco di Golfo Aranci, è stato l’unico invitato sardo a un recente banchetto a Villa Certosa.

Primarie o non primarie? Mentre il centrodestra sardo si interroga a giorni alterni sul metodo di scelta dei candidati per le varie sfide elettorali in arrivo (a partire dalle comunali di Cagliari ma pensando alle selezioni per i nuovi leader), sono ancora i pranzi a Villa Certosa da Berlusconi a rappresentare “banchetto” di prova per emergenti e collaudati politici del centrodestra isolano. Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci, di cui le cronache raccontano un recente pranzo a Porto Rotondo (grazie alle foto col Cavaliere postate sul suo profilo Facebook), si candida a nuova stella in ascesa nel firmamento della nuova stagione forzista in Sardegna.

La giornata politica a Villa Certosa pare si sia conclusa con una gara di autoscontro come fossimo al luna park, con Berlusconi e Toti a prendersi a sportellate nel giardino della residenza del Cavaliere a Porto Rotondo. Se ogni trono ha il suo regno, l’incoronazione di Giuseppe Fasolino a “homo novus” del centrodestra sardo non poteva avere contesto più consono. Il sindaco di Golfo Aranci, unico politico sardo convocato dal Cavaliere nella sua villa due settimane fa, è passato agli onori delle cronache per sottomarini, musei negli abissi, sirene che cantano, case di Babbo Natale e carnevali ad agosto. Ma Giuseppe Fasolino, l’enfant prodige del centrodestra sardo, alla seconda legislatura in Consiglio regionale, è molto altro.

Nato 42 anni fa a Sassari, diploma di tecnico commerciale, imprenditore, da sindaco ha rivoltato come un calzino quella Golfo Aranci che viveva da sorella minore di Olbia. Posto di pescaatori arrivati da Ponza, il centro costiero è rinato con una politica che gli economisti chiamerebbero “keynesiana”: investimenti pubblici milionari per puntare sul turismo, sull’intrattenimento, complice la crisi strutturale di Olbia, piegata dall’alluvione e dai tagli, da Patto di Stabilità e da scarsa lungimiranza, hanno imposto Golfo Aranci come regina della movida estiva e degli eventi sulla costa gallurese. Portando in dote un rilancio economico delle attività commerciali e un numero di visitatori decuplicato nel giro di pochi anni.

Spese pazze e tasse, l’opposizione all’attacco

Dunque quella foto postata da Fasolino su Facebook in cui stringe la mano a Berlusconi e al suo consigliere politico, ora governatore della Liguria, Giovanni Toti, significa molto. Se non è una designazione, poco ci manca. Da mesi Berlusconi parla di ringiovanire il partito, mette in campo strategie di marketing politico per cercare volti nuovi e soprattutto vincenti. Fasolino potrebbe rispondere all’identikit. Non che la sua amministrazione sia stata immune da critiche. Anzi. Il sindaco di Golfo Aranci ha un nemico giurato, l’ex consigliere comunale e provinciale del Pd Andrea Viola. Renziano della prima ora, avvocato, blogger e attivissimo sui social, non passa giorno che Viola non contesti le spese dell’amministrazione. L’ultima polemica è sul sottomarino che il Comune aveva acquistato per far visitare ai turisti il museo sul fondo del mare. Sottomarino che, dopo essere costato 300 mila euro, sarebbe inutilizzabile per lavori di manutenzione e messa in sicurezza. Anche poche ore fa nel blog che cura per il Fatto Quotidiano, Viola contesta l’amministrazione per le spese assunte dal Comune con la Casa di Babbo Natale, museo sottomarino e altri eventi, con la conseguenza di aver portato ai massimi le aliquote delle imposte locali. Fasolino, però, non sembra preoccuparsi troppo delle critiche e tira dritto, con una presenza capillare sui social e una esposizione frequente sui giornali.

Tra Cappellacci e Nizzi l’ascesa del nome nuovo del centrodestra

Fasolino nasce come delfino dell’ex sindaco di Golfo Aranci Sergio Memmoli, tradizione democristiana, che però aveva deciso di cacciarlo nel 2008 da vicesindaco e assessore all’Urbanistica, con l’apertura di una crisi che aveva portato alla sfiducia per Memmoli e a nuove elezioni. Conquistata la poltrona di sindaco Fasolino aveva avviato una politica incentrata sul turismo, per rilanciare uno scalo marittimo che era conosciuto solo come secondo porto della Gallura e approdo della compagnia Sardinia Ferries. Famosissime le sue missioni a Miami, consolidando uno strettissimo rapporto con Paolo Piro, all’epoca potentissimo presidente dell’Autorità portuale del Nord Sardegna. Ma in fondo la carriera di Fasolino corre parallela a quella, più lunga, di Settimo Nizzi, ex sindaco di Olbia, deputato e fino a poco tempo fa pupillo di Berlusconi in Sardegna. Se la leggenda vuole che Nizzi fosse entrato nelle grazie del Cavaliere dopo essere stato chiamato, lui ortopedico, a rimettere in piedi mamma Rosa dopo una caduta a Villa Certosa, Fasolino si è imposto a suon di eventi, turismo, commercio e impresa. Ora che Nizzi non sembra avere più lo sprint di un tempo e pure Ugo Cappellacci, dopo la sconfitta alle Regionali, non godrebbe di troppo seguito nell’entourage del Cavaliere, Fasolino, che spesso è stato il “pontiere” tra i due nei vari momenti di tensione e reciproci sgarbi, emerge prepotentemente. Pronto a correre da solo, libero da quell’etichetta di ragazzo di provincia o sindaco di serie B (Golfo Aranci rispetto a Olbia) che ancora Nizzi scherzosamente ma anche subdolamemte rimarcava durante una tappa della campagna elettorale di Cappellacci per le Regionali.

Un posto in Parlamento o la candidatura a sindaco di Olbia?

Tornando all’attualità e in ragione di quanto appena scritto, la visita di Fasolino a Villa Certosa ha creato panico tra i vertici di Forza Italia in Sardegna. Cosa avrà in testa il Cavaliere? Per Fasolino si apre un radioso futuro in Parlamento, ma se Renzi regge fino al 2018 ci sono ancora tre lunghi anni, o ci sarà un ruolo più importante e a breve termine? Inevitabile pensare alla comunali di Olbia, previste per la prossima primavera. Fasolino che si dimette da Golfo Aranci per correre come candidato del centrodestra a sindaco di Olbia? Possibile? Il ragazzo di Golfo Aranci che viola i sancta sanctorum politici del capoluogo? Tutti a darsi di gomito, sussurri in Consiglio comunale e i possibili candidati, tutta la nuova generazione cresciuta all’ombra di Nizzi, a temere di vedersi sorpassare in curva: da Marco Piro a Pietro Carzedda, passando per lo stesso presidente del Consiglio comunale Vanni Sanna, temono non poco il volto nuovo del centrodestra sardo. E Cappellacci? Fasolino è sempre stato considerato vicinissimo all’ex presidente della Regione. Lui sarà contento dell’irresistibile ascesa del sindaco di Golfo Aranci? Il punto alla fine però è sempre lo stesso: tutti possono parlare ma alla fine a decidere è sempre e solo lui, Silvio Berlusconi. E un posto a tavola vale più di mille primarie.

Giacomo Legame

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