Il Psd’Az perde ancora pezzi, l’addio di Quirico Sanna: “Solinas e Moro ancora al vertice nonostante i loro fallimenti”

Il Psd’Az perde un altro pezzo da novanta. Quirico Sanna – ex assessore agli Enti locali della Giunta Solinas, ex vicesegretario – ha deciso di lasciare il partito puntando il dito contro i vertici, ovvero il segretario nazionale Christian Solinas e il presidente Antonio Moro, che accusa di essere rimasti alla guida nonostante i fallimenti recenti. “Oggi il partito è in terapia intensiva – ha scritto in un lungo post su Facebook -: ha perso organi vitali, non ha più un gruppo consiliare nella massima assemblea sarda, non ha nessun rappresentate nel parlamento Italiano, non ha nessun rappresentante nei Comuni più importanti dell’Isola. Ebbene: nonostante tutto ciò, nessuno ha pensato ad un passo indietro. Io l’ho fatto perché insieme a tutta la segreteria mi sento responsabile di questo fallimento . Il segretario e il presidente invece ritengono che le colpe siano di altri e non di noi stessi”.

Di recente Gianni Chessa e Piero Maieli avevano sbattuto la porta e sono in trattativa con Forza Italia. Rimane Alfonso Marras – sindaco di Bosa – nel gruppo misto del Consiglio regionale, ma anche lui sarebbe in procinto di mollare l’ancora. Ora Sanna, un tempo vicinissimo a Solinas. “Ho riflettuto molto su cosa è oggi il Partito sardo d’Azione – ha detto ancora – sugli errori fatti in questi ultimi otto anni, otto anni in cui io ho fatto parte della segreteria nazionale sostenendo e difendendo la linea politica del segretario Christian Solinas, quindi sodale e complice di cosa è diventato oggi quello che fu il glorioso Psd’Az. Oggi abbiamo dinnanzi a noi un partito che appare più un traditore che un difensore della nazione sarda, abbiamo un segretario che non è amato dai sardi e anche da molti sardisti, un presidente del partito imposto in un congresso farsa”.

Sanna dice di non voler “più essere complice di un progetto politico inesistente e inconsistente. Scelgo l’esilio volontario nella speranza di rientrare quando saremo degnamente rappresentati da veri sardisti degni eredi di Bellieni, Lussu, Oggiano e Melis. Farò sardismo con i tanti esuli sardisti. Lo faremo da esiliati , lo faremo dove ci accoglieranno permettendoci di fare le battaglie che questo attuale PSd’Az non è in grado di fare perché agli occhi del popolo sardo non è credibile”.

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