Il nuovo libro del consigliere regionale Pd, Roberto Deriu: un vademecum politico per vincere attraverso le “trattative”

Otto capitoli e otto ‘mosse’ politiche. Un agile vademecum che cerca di spiegare in modo semplice i meccanismi intricati alla base della politica, del negoziato, della trattativa, della ricerca di una sintesi in situazioni complesse e di una navigazione sicura in mezzo alla tempesta. “Vincere in politica con la trattativa: impara a trionfare in otto semplici mosse” è il nuovo libro di Roberto Deriu, consigliere regionale del Pd, nuorese classe 1969, ed è stato presentato a Cagliari nella sede della Fondazione di Sardegna in un dibattito che è stato – in definitiva – una dichiarazione d’amore per la politica, la rivendicazione del suo valore e la difesa della sua dignità in anni in cui le pulsioni populiste e quelle più genericamente ‘anti-casta’ l’hanno descritta come qualcosa di autoreferenziale, sporca, corrotta. Insieme all’autore e alla moderatrice, Anna Maria Busia, sono intervenuti il presidente della Fondazione, Giacomo Spissu, il segretario regionale del Pd e presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, la sindaca di Elmas e consigliera regionale di Avs, Maria Laura Orrù, la consigliera regionale del Pd, Camilla Soru e la presidente della Regione, Alessandra Todde.

Proprio Todde ha voluto sottolineare il valore della politica attraverso lo sguardo di una donna che le si è avvicinata relativamente da poco dopo un percorso professionale di alto livello. “Ho lasciato la mia terra a 17 anni e ho vissuto in contesti diversi – ha raccontato -: ho pensato di tornare con l’esperienza maturata e la possibilità di mettere a frutto gli strumenti acquisiti. Per poter incidere: che significa mettere in campo quegli strumenti per restituire un po’ di quella fortuna professionale che ho avuto in altri mondi”. Ma la sfida, in un periodo come questo, è di quelle da far tremare i polsi. “Le diseguaglianze sono aumentate, i problemi sanitari sono sotto gli occhi di tutti. Andiamo nei territori e dopo appena due mesi le persone ci dicono: ora che siete arrivati voi cosa è cambiato? Il libro di Roberto ci dice che il conflitto va affrontato, con le armi delle persone adulte e gli strumenti giusti perché a noi è richiesto di trovare le soluzioni perché a noi è stata data la responsabilità di farlo. Navighiamo nella tempesta ma sono fiduciosa”. 

Deriu racconta – con ironia e autoironia – che il libro nasce su commissione con una richiesta dell’editore ben precisa: “Deve capirlo anche un commercialista” scherza il consigliere regionale premettendo di non voler offendere nessuno. L’esponente Pd ricorda di quando si è imbattuto in un libro di Harvard, L’arte del negoziato, con cui ha iniziato “una discussione con me stesso che non ho ancora finito”. Così il suo testo mette insieme una serie di “piccoli commenti a margine” raccolti mentalmente in quarant’anni. “Ci muove la ricerca di soluzioni a problemi comuni, politici, pubblici, che meritano di esser affrontati e risolti: se risolti aumentano il tasso di felicità delle persone, se  non risolti ad aumentare è il tasso di sofferenza e la possibilità di conflitto – riflette Deriu -. Necessario affrontarli in termini negoziali. Il negoziato è quell’esercizio collettivo che produce una maggiore conoscenza dei problemi, degli interessi in gioco e delle persone ed è uno degli strumenti di rinnovamento del patto sociale. Tutte le volte che facciamo un accordo facciamo un passo avanti nello stare insieme e impediamo lo scatenarsi del conflitto, che è sempre in agguato. Conflitto ha un costo più alto in termini politici e sociali dell’andare alla ricerca di una soluzione comune”. In generale nel libro Deriu ha voluto “dare testimonianza di quello che ho sbirciato e orecchiato frequentando certi personaggi politici, certi maestri come Franco Mariano Mulas. Opportuno tramandare qualcosa che ci è sembrato utile”. 

Giacomo Spissu ha ricordato che la politica è “soprattutto ed essenzialmente passione, il credere che con il fare mio e di una comunità si possano cambiare le cose del mondo. Poi la politica si fa cercando gli strumenti migliori per esercitarla, le “postazioni” da cui cambiare il mondo, il tema del potere. Ma alla base c’è la condivisione, la costante ricerca di opinioni, idee, passioni, orizzonti, obiettivi, tutto ciò che è la fatica necessaria per mettere insieme le comunità. E la passione è anche dedizione, fatica, abnegazione”. La presentazione è arrivata a pochi giorni dalla vittoria del Campo largo alle Comunali di Cagliari, Sassari e Alghero ed è stato inevitabile sviluppare alcune riflessioni su come ci sia arrivati. “L’alleanza è solo un aspetto – dice Comandini -, alla base c’è la costruzione di un progetto politico. Il Campo largo era difficile, bisogna dirlo, perché abbiamo portato dentro il partito, M5s, con cui eravamo più conflittuali. L’arte della politica è non guardare alle cose facili”. Il segretario Dem ricorda che il Pd avrebbe potuto presentare proprie donne e propri uomini per i ruoli apicali. “Il partito è stato generoso, dovevamo rappresentare un progetto politico. Il famoso slogan del ‘Noi’ è stato vincente”. L’intervento del presidente del Consiglio regionale è teso al mettere al centro il valore della politica, “la sua umanità e la sua dignità”, ricordando anche l’ancoraggio ai “valori di sinistra per riorganizzare al meglio la società” e sottolineando le differenze: “Destra e sinistra non sono la stessa cosa – dice -: sull’Europa, per esempio. E sui negoziati di cui parla Roberto nel suo libro, ci sono limiti invalicabili: non faremo mai negoziati con partiti e movimenti che hanno ancora difficoltà a definirsi antifascisti. Non esiste il vincere a tutti i costi”.

Orrù, riflettendo sui temi del libro, respinge poi il tema del “compromesso visto come inciucio, come cosa brutta e sporca per colpa del populismo. La politica deve restituire la dignità a questa parola: quando si mettono insieme sensibilità diverse e si è avuta l’intelligenza di fare un ragionamento comune”. Rivendica le esperienze sarde come “argine all’onda nera che vediamo a livello europeo” e ricorda l’importanza della rappresentatività, che a volte si sacrifica in nome della governabilità. “Se togli rappresentatività poi è normale che la gente non vada più a votare. In Regione abbiamo una legge elettorale escludente”. Mentre Camilla Soru sottolinea la necessità di “doversi educare alla pazienza”, come virtù politica. “Nel libro Roberto parla di situazioni in cui mi sono rivista – racconta -. In Consiglio comunale, in Commissione, mi trovavo con interlocutori esperti nel cercare di far perdere la pazienza, che è un modo per far saltare il banco. Una volta ho retto fino a un certo punto, poi ho sbraitato e sono andata via. Così lui ha vinto”. Per poi sottolineare: “Un libro che parla di buona politica e ci ricorda del valore di risolvere insieme problemi importanti”. (Andrea Tramonte)

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