Nuova giunta regionale. Il “metodo Pigliaru” e le richieste dei partiti

Mentre impazza il “toto-giunta” si delineano i criteri: cinque assessorati al Pd, due a Sel, uno a testa alle altre forze della coalizione. Ma l’ultima parola spetta al presidente. Che tiene una (o due) caselle “in esclusiva”

È il mantra di Francesco Pigliaru: “SarĂ  una Giunta di persoalitĂ  scelte secondo rigorosi criteri di competenza”. E nelle pre-consultazioni per formare la nuova squadra di governo pare essersi delineato un metodo per far stare assieme questa esigenza, il “peso elettorale”  di ciascun partito e quello dello stesso presidente, cioè i  23.409 voti che il vincitore delle Regionali 2014 ha preso in piĂš rispetto alla coalizione di centrosinistra.

LO SCHEMA – Il Pd, la prima forza della coalizione e della Sardegna (22,06 per cento), dovrebbe avere in dote cinque assessorati piĂš la presidenza del Consiglio. Sel, al 5,18 per cento, due. Uno a testa per Partito dei Sardi (2,66), RossoMori (2,63), Centro Democratico (2,11) e Sinistra sarda (2,03). Resta una casella, la dodicesima che sarĂ  ad appannaggio di Pigliaru. Il quale, comunque, potrebbe averne “in esclusiva” anche un’altra e, in tal caso, gli assessorati del Pd scenderebbe a 4.

IL METODO – Quanto ai criteri, o prerequisiti su cui Pigliaru non transige, il primo è appunto la coerenza tra curriculum e incarico da ricoprire. A cui si aggiunge il “paletto giudiziario”: niente indagati in Giunta. Si arriverĂ  cosĂŹ a una rosa di nomi che dovrebbe essere prima discussa negli incontri bilaterali tra Pigliaru e i singoli partiti, e poi collegialmente, al tavolo della coalizione.

GLI UMORI – Roberto Capelli, il deputato leader del Centro Democratico, tra i primi a lanciare il nome di Pigliaru quando ancora la coalizione era divisa tra “primarie sì, primarie no”, dice: “La nostra fiducia nel governatore è massima, noi attendiamo che Francesco apra il confronto e fissi i criteri”. Capelli si sfila dal toto-assessori, e osserva: “Il 95 per cento di quanto riportato finora sui giornali è fantasia”. Poi sottolinea: “La Sardegna ha bisogno di competenze, tecniche e politiche insieme. Significa sapere programmare, ma anche valorizzare, motivare e coinvolgere tutte le risorse di una Regione, a cominciare da quelle umane”.

NUOVO APPROCCIO – C’è poi la valutazione del “valore” dei vari assessorati. Urbanistica e SanitĂ  sono tradizionalmente considerati gli assessorati piĂš “pesanti”. E con molto probabilitĂ  verranno presi in mano dal Pd. Ma in questa difficilissima fase economica cresce il valore di assessorati considerati in passato meno importanti, quali  Agricoltura e Industria. E su questo Pigliaru è deciso a invertire la rotta, visto che il suo modello di sviluppo passa anche dal rilancio del settore primario e dalle politiche energetiche.

LA RIVENDICAZIONE – Sembra comunque pacifico che sia il neopresidente a nominare il prossimo assessore alla Programmazione, cui spetterĂ , tra le altre cose, ripartire le risorse regionali. Non solo: in quest’ottica Pigliaru pare deciso a risaldare il rapporto tra uffici delle Finanze e la Sfirs, il braccio economico della Sardegna. Il capo della futura Giunta, insomma, starebbe giĂ  lavorando alla costruzione di un cronoprogramma per ridare armonia alla complessa struttura amministrativa della Regione, fatta anche di societĂ  partecipate, enti e agenzie.

PESI DIVERSI – Non meno importante è la delega ai Trasporti, che vuol dire “continuitĂ  territoriale”, altro canale anti-crisi. E gli Affari generali, assessorato in passato considerato di minore appeal, passa ai vertici della classifica di importanza visto che da lĂŹ dovranno venire fuori le riforme promesse da Pigliaru, come per esempio la semplificazione amministrativa. Dall’assessorato all’Ambiente si controlla invece l’Ente foreste che di per sĂŠ è una generatori di voti, e anche su questo l’economista di Sassari spinge per il cambiamento. Le altre deleghe da assegnare sono Lavoro, Pubblicazione istruzione, Turismo e Lavori pubblici.

Alessandra Carta

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