Il Governo impugna la legge sulle aree idonee, Todde: “Viola i nostri diritti e il nostro Statuto, ci difenderemo”

La presidente della Regione, Alessandra Todde, si scaglia contro il Governo Meloni per la decisione di impugnare la legge regionale n. 20 del 05/12/2024, quella relativa alle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti per le energie rinnovabili. La misura era stata approvata con l’obiettivo di promuovere una transizione ecologica sostenibile, salvaguardando il territorio e le sue risorse naturali. Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare la legge sostenendo che violi alcune disposizioni costituzionali e competenze statali.

“Hanno deciso di impugnare la nostra legge senza nemmeno convocare la presidente della Regione. È una violazione dei nostri diritti e del nostro Statuto”, ha dichiarato Todde. La legge stata approvata prima delle scadenze stabilite dal Governo per la definizione delle aree idonee alle energie rinnovabili. “Siamo stati la prima Regione in Italia ad approvare una legge del genere”, ha sottolineato Todde. “La nostra legge è stata impugnata perché avevamo ragione: il nostro modello funziona, e questo evidentemente dà fastidio”, ha aggiunto.

Le critiche della presidente si sono poi rivolte contro alcune forze politiche, accusate di incoerenza. “C’è chi a parole si schiera contro la speculazione energetica, ma a Roma agisce sistematicamente contro gli interessi della Sardegna. Pensiamo al deposito delle scorie nucleari o all’Autonomia differenziata, scelte che penalizzano profondamente la nostra regione”. Todde ha infine assicurato che la Regione si difenderà in tutte le sedi legali. “Finché saremo alla guida della Sardegna, ci opporremo a ogni tentativo di minacciare i diritti e gli interessi dei sardi”.

La decisione del Consiglio dei ministri è arrivata su proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli. Il Governo ha impugnato la legge sostenendo che le disposizioni eccedano le competenze statutarie della Regione e si pongano in contrasto con le normative statali ed europee in materia di energia e beni culturali e paesaggistici. Tra le violazioni segnalate vi sarebbero gli articoli 117 e 41 della Costituzione, che riguardano la tutela del paesaggio, la libertà di iniziativa economica e il principio di uguaglianza.

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