Il Governo impugna la legge sulle aree idonee, Comandini: “Siamo pronti a difenderci”. M5s: “Da Roma disprezzo per l’Isola”

“La legge sulle aree idonee è stata impugnata dal Governo come è capitato per altre norme in passato. Sarà quindi la Consulta a definire se questo testo è incostituzionale: sino a quel momento la legge produce tutti i suoi effetti”. Così il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini (Pd), all’indomani dell’impugnazione dal governo della legge sulle aree idonee ad ospitare in Sardegna impianti energetici da fonti rinnovabili. “La Regione è pronta a difendersi davanti alla Corte portando anche in quella sede le proprie ragioni – spiega il segretario regionale dei Dem -. Quella del Governo è una decisione politica? Assolutamente no – secondo Comandini-. Penso che ci sia stata un’interpretazione di alcune competenze, che sono al limite fra quelle della Regione e quelle dello Stato”. Il presidente del Consiglio esclude poi che la legge possa tornare in aula per apportare dei correttivi: “Noi siamo convinti delle nostre ragioni, e andremo a difenderci davanti alla Corte costituzionale. Andiamo avanti sapendo che la Sardegna ha bisogno di tutele e di essere protagonista nella transizione energetica”.

“L’impugnazione del Governo ci lascia assolutamente tranquilli, perché riguarda soltanto alcune disposizioni della legge. L’impianto della norma è assolutamente saldo, solido e inattaccabile: siamo fermamente convinti di aver dato la legge migliore alla nostra Isola”, ha detto Roberto Li Gioi, consigliere regionale del M5s e presidente della Commissione ambiente. L’esponente cinque stelle ricorda anche che “il Governo non ha chiesto la sospensiva. Vuol dire quindi che la legge, così com’è, continuerà ad avere tutti i suoi effetti sino alla pronuncia della Consulta. Da parte nostra, continueremo a combattere la speculazione energetica. Abbiamo messo le basi per un futuro di transizione, ma allo stesso tempo di tutela del nostro territorio”.

Concetti ribaditi Antonio Solinas, esponente del Pd e presidente della Commissione attività produttive: “Credo che sia ancora presto per fare una valutazione compiuta. Aspettiamo di leggere le osservazioni che il governo nazionale ha fatto sulla nostra legge, poi decideremo che cosa fare. Una prima valutazione a caldo si può comunque fare: chi pensava che la legge venisse bocciata completamente, si è sbagliato: solo una minima parte della norma è stata sottoposta ad osservazione”. Prosegue Solinas: “Noi siamo sicuri di una cosa, e cioè che abbiamo fatto, con questa legge, l’interesse dei sardi, cercando di tutelare il paesaggio della nostra isola. Ora aspettiamo le osservazioni, la nostra speranza è che anche il Governo nazionale abbia fatto l’interesse dei sardi. E non interessi di altro tipo”.

“Il Governo Meloni, ancora una volta, ha dimostrato il suo disprezzo per la Sardegna e i diritti dei suoi cittadini”, secondo la senatrice M5s Sabrina Licheri. Che aggiunge: “La Regione farà valere le proprie ragioni e continuerà a lottare contro ogni tentativo di saccheggio del nostro territorio. I sardi meritano autodeterminazione, non imposizioni dall’alto. Il governo troverà un muro invalicabile di fronte a ogni tentativo di prevaricazione”. Mentre il consigliere Gianluca Mandas parla di “scelta politica”. “Una mossa che conferma una strategia chiara: accentramento, delegittimazione delle Regioni, svendita del territorio a grandi interessi economici. Parlano di autonomia, di sovranismo, di rispetto per i territori, ma poi impongono le loro scelte dall’alto, tradendo la Sardegna e i suoi cittadini. Un grottesco quadretto nel quale l’opposizione in Consiglio regionale, con dichiarazioni strampalate e contraddittorie, a parole sostiene la tutela dei Sardi ma nei fatti calpesta consapevolmente la Sardegna”.

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