Il disegno di legge sulla sanità in Aula entro un mese, Fundoni (Pd): “Grande lavoro”. Ma il centrodestra chiede più tempo per la discussione

di Vito Fiori

Stanno per concludersi le audizioni della Commissione sul decreto di riordino della sanità sarda. Se tutto va bene, fra un mese il testo sarà in aula per la discussione finale. Intanto, domani si aprirà il dibattito sugli emendamenti (279 totali, solo due della maggioranza) e poi si seguirà la procedura. Soddisfatta la presidente della Commissione Carla Fundoni (Pd): “Abbiamo fatto un grande lavoro. Le audizioni hanno fornito un contributo importante per definire il testo”. Eppure, a sentire gli auditi, sembrava che il decreto non stesse riscuotendo particolari entusiasmi. “Sono contenta del clima di collaborazione che abbiamo creato – prosegue Fundoni – e degli apprezzamenti ricevuti. Ci è stato riconosciuto il merito di aver analizzato le critiche e le criticità del sistema”. Ma il maxi emendamento della giunta non dovrebbe stravolgere il testo su cui avete lavorato? “No, al massimo sarà un completamento. Si tratta di due step diversi che puntano allo stesso obiettivo”. La minoranza insiste che tutto questo lavoro nasconda la nomina dei commissari delle Asl. “Non è assolutamente vero. Anche se non sarebbe la prima volta che succede”.

Di tutt’altro avviso Umberto Ticca, Riformatori: “Ieri abbiamo abbandonato la Commissione per contestare il metodo utilizzato dalla presidente. Non capiamo le ragioni di una calendarizzazione fitta, è un problema organizzativo loro. A nostro avviso non c’è fretta, solo voglia di fare bene le cose. Sarei stato d’accordo con il tour de force se avessimo avuto qualche risposta sulle liste d’attesa, sulla medicina territoriale o sulla funzionalità degli ospedali. Non ne abbiamo sentito una”.

Per Ticca non ci sarebbe granché da salvare: “Secondo me si stanno assegnando troppi poteri ad Ares con il rischio di depotenziare gli altri servizi. Adesso hanno pensato di istituire i Cau (centri di assistenza urgenza) sulla falsariga di quanto hanno fatto in altre regioni italiane, però senza dire quali risorse servano”. Insomma, è tutto da buttare? “A me sembra che questa legge di riordino la voglia la Todde, con una maggioranza molto divisa su vari aspetti. In aula credo che il dibattito si accenderà. Anche se mi preme precisare che puntare su questa legge anziché sulla finanziaria è stato un grave errore, soprattutto perché la sanità, i cui problemi sono tantissimi, avrebbe avuto bisogno di più tempo”.   

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